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Blitz dei Carabinieri e Guardie Ambientali: imprenditore denunciato per smaltimento illecito in provincia di Salerno

Blitz dei Carabinieri e Guardie Ambientali: imprenditore denunciato per smaltimento illecito in provincia di Salerno - Bagolinoweb.it

Un’operazione di monitoraggio condotta dai Carabinieri Forestali e dal personale di Accademia Kronos ha portato alla denuncia del titolare di un’azienda suinicola nel Salernitano, a causa di gravi irregolarità nel trattamento dei reflui zootecnici e del siero di latte. Le indagini si sono inasprite dopo la scoperta di reflui misteriosamente bianchi e maleodoranti in canali consortili, senza inizialmente riuscire a risalire alla fonte di inquinamento. Questa situazione ha messo in luce le difficoltà nel controllo ambientale, accentuate dalla complessità della rete idrica della zona.

Le indagini nel territorio salernitano

I militari dell’Arma e gli esperti di Accademia Kronos hanno avviato un’indagine approfondita per determinare l’origine dei reflui riscontrati nei canali. Un’analisi accurata si è rivelata fondamentale, considerando la vasta area sotto controllo e la presenza di numerosi canali di scolo privati. Per far fronte a queste sfide, le forze dell’ordine hanno utilizzato tecnologie avanzate, inclusi droni, per monitorare l’area in modo più efficace. Grazie a queste tecnologie, i Carabinieri del Nucleo di Capaccio Paestum sono riusciti a identificare l’azienda responsabile dello smaltimento illecito, scoprendo che veniva gestito un ingente quantitativo di siero di latte destinato a circa 200 suini, insieme ai reflui di bovini.

Una volta individuato il punto di origine del problema, l’attività investigativa ha preso una piega decisiva. I militari hanno osservato attentamente comportamenti sospetti da parte del titolare che, nel tentativo di giustificare le proprie azioni illecite, non è riuscito a fornire spiegazioni idonee. Questo ha portato a un’operazione di sorveglianza più serrata, culminata con il monitoraggio dell’azienda attraverso personale in incognito nascosto nella vegetazione. Questo approccio ha permesso di cogliere l’imprenditore in flagrante reato mentre tentava di smaltire illegalmente i reflui.

L’ispezione all’azienda suinicola

Dopo aver accertato l’illegalità delle operazioni dell’imprenditore, le forze dell’ordine hanno eseguito un’ispezione minuziosa dell’intera azienda. Durante questa attività, è stata utilizzata fluoresceina, un colorante che, a contatto con l’acqua, cambia colore, permettendo di tracciare il flusso dei reflui pericolosi. Dalle indagini è emerso che il titolare smaltiva in modo illecito il siero di latte, conservato in cisterne, attraverso una complessa rete di tubi interrati. Questo meccanismo sofisticato consentiva il rilascio di grandi quantità di liquidi contaminanti in maniera molto rapida.

Agli abusi già rilevati si sono aggiunti ulteriori problemi, tra cui la gestione scorretta di rifiuti sia pericolosi che non pericolosi all’interno dell’azienda. È stata anche scoperta una rete di scarico dei reflui zootecnici provenienti dall’allevamento bovino, che venivano convogliati in una vasca, per poi disperdersi nel terreno circostante e nei canali consortili. Questa gestione irregolare ha avuto un impatto significativo sull’ecosistema circostante.

Le violazioni ambientali e le conseguenze

Al termine dell’ispezione, i Carabinieri hanno identificato numerose violazioni delle leggi ambientali da parte dell’imprenditore. Le condotte illecite di smaltimento e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi — in questo caso, il siero di latte e i reflui zootecnici — hanno portato a un significativo deterioramento di suolo e sottosuolo, compromettendo le faldi acquifere della zona. La legge impone severi limiti e specifiche modalità di smaltimento per prevenire danni all’ambiente, e l’imprenditore ha trasgredito questi obblighi in modo evidente.

Come risultato delle irregolarità accertate, un terreno di circa 1.500 mq, già utilizzato per smaltimento illecito di rifiuti, è stato posto sotto sequestro. Le condotte ed i sistemi di stoccaggio non appropriati sono stati anch’essi confiscati dalle autorità. Inoltre, l’imprenditore è stato denunciato a piede libero, affrontando ora potenziali sanzioni e nuove indagini. Questo intervento delle autorità rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro i crimini ambientali nella regione, evidenziando la necessità di un controllo costante e rigoroso per proteggere l’ecosistema locale.