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Beirut: scuole trasformate in rifugi per sfollati libanesi a causa dei raid israeliani

Beirut: scuole trasformate in rifugi per sfollati libanesi a causa dei raid israeliani - Bagolinoweb.it

In un contesto drammatico, Beirut si trova a gestire l’arrivo di numerosi sfollati in fuga dai continui bombardamenti operati da Israele nel sud del Libano. Queste operazioni militari, destinate a colpire obiettivi legati a Hezbollah, hanno costretto molti abitanti a rifugiarsi negli istituti scolastici della capitale. I racconti di chi ha vissuto questa esperienza sono emblematici della disperazione e della vulnerabilità della popolazione, amplificata dal conflitto che da anni affligge la regione.

La fuga dai raid e l’emergenza umanitaria

Le testimonianze raccolte parlano di una fuga precipitosa, con molte persone che hanno abbandonato le proprie case con il solo abbigliamento che indossavano. Tra queste, Zeinab, che è scappata da un’area vicina a Tiro, ha dichiarato: “Non riesco a credere a quello che ci sta accadendo.” Gli sfollati, privi di documenti e in situazioni di estrema precarietà, rappresentano un’emergenza umanitaria crescente.

Mohammed, proveniente dalla località di Srifa, ha evidenziato che per lui la priorità era mettere al sicuro la propria famiglia. Questa ricerca di sicurezza ha portato a una saturazione delle scuole di Beirut, le quali ora fungono da rifugi. Le testimonianze dei rifugiati mettono in luce non solo la mancanza di beni materiali, ma anche il profondo impatto emotivo e psicologico che questi eventi hanno su adulti e bambini.

Le operazioni israeliane, descritte come mirate contro obiettivi di Hezbollah, sollevano interrogativi sull’eterna spirale di violenza che coinvolge la regione. In tale contesto, i civili libanesi sono spesso le principali vittime. Le autorità locali segnalano un aumento delle vittime tra la popolazione innocente, mentre l’accesso ai servizi di base diventa sempre più difficile.

L’impatto sui rifugiati siriani in Libano

Non solo i libanesi subiscono le conseguenze dei conflitti. Anche i rifugiati siriani, già in difficoltà a causa della crisi del loro Paese, si trovano ora a dover affrontare una nuova minaccia. Per molti di loro, il ricordo dell’esodo del 2011, che ha segnato l’inizio di un conflitto devastante, è ancora vivido. Mohammed, un rifugiato di Homs e padre di sei figli, ha testimoniato: “Siamo fuggiti qualche anno fa dal nostro Paese. Adesso siamo in strada. Non sappiamo dove andare.”

Attualmente, nel Libano vivono circa 1,5 milioni di rifugiati siriani, e per molti di loro, la situazione è ulteriormente complicata dall’arrivo di nuovi sfollati. A Sarafand, nel sud del Libano, centinaia di rifugiati siriani stanno cercando riparo tra giardini e spazi aperti. La mancanza di strutture adeguate per accogliere un aumento così elevato di rifugiati rappresenta una sfida significativa per il governo e per le organizzazioni umanitarie.

In questo scenario di crisi, le difficoltà quotidiane per i rifugiati includono la scarsità di risorse alimentari, l’accesso limitato all’assistenza sanitaria e il crescente timore per la sicurezza personale. La risposta della comunità internazionale, finora, sembra insufficiente a garantire un aiuto adeguato a chi vive in queste condizioni estreme.