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Avvio della raccolta dell’organico: un piano per migliorare la qualità e aumentare l’occupazione

Avvio della raccolta dell'organico: un piano per migliorare la qualità e aumentare l'occupazione - Bagolinoweb.it

In un quadro di crescente attenzione verso la sostenibilità e la gestione dei rifiuti, la raccolta differenziata dei materiali organici si pone come un obiettivo cruciale per le amministrazioni locali italiane. Lella Miccolis, presidente del CIC , ha ribadito l’impegno per un effettivo riciclo durante un’intervista con l’agenzia Adnkronos, in occasione dell’presentazione del quinto volume della collana “Organic Biorecycling”. Questo volume, intitolato “La filiera del biowaste che produce materia, energia ed occupazione”, è stato presentato a Palazzo Grazioli a Roma. Miccolis ha sottolineato come, nonostante le normative vigenti, ci siano ancora significativi margini di miglioramento riguardo alla raccolta dell’organico in molte realtà comunali.

Coinvolgere i comuni non attivi nella raccolta

Un tema centrale sollevato da Miccolis è l’importanza di coinvolgere quei comuni che fino ad ora non hanno attivato la raccolta differenziata dell’organico. Nonostante dal 1° gennaio 2022 la raccolta dei rifiuti organici urbani sia diventata obbligatoria in Italia, con un anticipo rispetto ad altre nazioni europee, i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative. Molte aree restano indietro, con una situazione “a macchia di leopardo” che esclude pertanto una pianificazione uniforme. Alcuni comuni hanno avviato la raccolta differenziata solo in quartieri pilota, lasciando vaste zone prive di queste iniziative.

Miccolis ha evidenziato che, attualmente, ci sono margini di miglioramento significativi, con la possibilità di raccogliere ulteriori 3 milioni di tonnellate di rifiuti organici, che si aggiungerebbero alle 8,3 milioni già trattate nel 2022. La mancanza di un approccio integrato e diffuso in tutti i comuni italiani rende quindi necessaria una maggiore spinta verso la sensibilizzazione e l’impegno politico.

La qualità della raccolta: un elemento da non sottovalutare

Un altro aspetto cruciale sottolineato dalla presidente del CIC è rappresentato dalla qualità della raccolta dell’organico, che negli ultimi tempi è in netto declino. Miccolis ha avvertito che se la raccolta non viene effettuata in maniera adeguata, il risultato finale non porta a un effetto di riciclo effettivo. Piuttosto che trasformare i rifiuti organici in compost di qualità, l’attuale situazione rischia di compromettere l’intero processo e i benefici ambientali associati.

Per esercitare un controllo sulla qualità, Miccolis ha proposto un approccio multifattoriale che include sia la volontà politica sia l’adozione di pratiche da parte delle società di raccolta più efficaci. Essenziale, in questo scenario, è anche l’importanza di lanciare campagne informative rivolte alla cittadinanza, affinché gli individui comprendano l’importanza di una corretta separazione dei rifiuti e delle pratiche di compostaggio. Al contempo, si rende necessaria l’implementazione di analisi merceologiche per monitorare costantemente la qualità dei materiali raccolti.

Benefici sociali ed economici di una filiera efficace

Il settore del compostaggio e della gestione dei rifiuti presenta significativi benefici non solo ambientali, ma anche economici e sociali. Un aumento delle quantità di rifiuti organici trattati nelle strutture dedicate si traduce immediatamente in un incremento delle opportunità di lavoro. Miccolis ha evidenziato come il settore già generi occupazione per oltre 14mila persone e che un miglioramento nella raccolta possa moltiplicare questo dato.

In termini di sviluppo sostenibile, il rafforzamento della filiera del biowaste non solo promuoverebbe metodi di gestione più responsabili dei rifiuti, ma contribuirebbe anche alla creazione di posti di lavoro in un ambito così cruciale per il futuro del pianeta. La trasformazione dei rifiuti in compost non è solo un atto di buone pratiche ambientali, ma anche un’opportunità per stimolare l’economia locale e promuovere una cultura della sostenibilità condivisa.

Alla luce di quanto emerso, appare evidente come il percorso verso una gestione efficiente dei rifiuti organici non possa prescindere da un’azione coordinata tra istituzioni, cittadini e operatori del settore, con l’obiettivo di dare vita a un ciclo virtuoso di raccolta e trasformazione.