Il Tribunale di Salerno ha recentemente assolto Carmen Altamura, Gennaro Carbone e l’assessore comunale di Pontecagnano Faiano, Gerarda Sica, dall’accusa di truffa. La sentenza ha stabilito che “il fatto non sussiste“, chiudendo un caso che ha suscitato grande attenzione mediatica e preoccupazioni nella comunità locale. La decisione del giudice ha confermato l’assenza di presupposti di condotte illecite nei confronti degli imputati, che hanno sempre sostenuto la loro estraneità ai fatti contestati.
La vicenda giudiziaria: accuse e sviluppo del caso
La questione è emersa a seguito delle accuse rivolte nei confronti degli imputati a partire dal periodo in cui Gerarda Sica ricopriva il ruolo di socio – ma non componente del direttivo – dell’associazione Tyrrhenoi. Gli accusatori sostenevano che Sica, insieme agli altri due coinvolti, avesse richiesto a una volontaria del servizio civile somme di denaro “obbligatorie” per la formazione, che in realtà non erano dovute.
Secondo il Pubblico Ministero, le spese per la formazione avrebbero dovuto essere sostenute esclusivamente dall’ente accreditato, e non dalla volontaria. Nonostante le accuse, il giudice monocratico ha ritenuto infondata la tesi del PM, assolvendo così i tre imputati e riconoscendo che non erano emersi elementi probanti a sostegno delle accuse. Questo ha segnato una svolta significativa nella vicenda, restituendo dignità e credibilità alle persone coinvolte e all’associazione stessa.
Riflessioni e dichiarazioni dopo l’assoluzione
Dopo la sentenza, è emersa una dichiarazione che palesa il sollievo e la gioia dei protagonisti della vicenda. Carmen Altamura e gli altri hanno descritto gli anni di accuse e incertezze come un periodo doloroso, che ha messo a dura prova non solo il loro nome, ma anche la reputazione dell’associazione Tyrrhenoi, che da anni si dedica a opere di volontariato e integrazione.
Il portavoce dell’associazione ha voluto evidenziare l’impatto che questa esperienza ha avuto sulle loro attività. “Non vi è illazione che possa cancellare quello che abbiamo realizzato in questo tempo“, ha affermato, ricordando le numerose iniziative organizzate per bambini e ragazzi, i corsi di italiano per stranieri e le manifestazioni di beneficenza.
Questa assoluzione è stata interpretata non solo come una vittoria legale, ma anche come una riconferma dell’impegno sociale e della dedizione al servizio della comunità. L’associazione si sta preparando a riprendere le sue normali attività, ripristinando la fiducia nei confronti dei volontari e dei cittadini che hanno sempre sostenuto la causa.
Il supporto legale e la difesa
Una parte cruciale della svolta a favore degli imputati è stata rappresentata dal supporto legale ricevuto. Gli avvocati Marco Naddeo e Gemma Ciaglia hanno avuto un ruolo determinante nel sostenere la causa di Carmen Altamura, Gennaro Carbone e Gerarda Sica. Grazie alla loro preparazione professionale e al loro impegno, è stato possibile costruire una difesa solida, capace di mettere in luce le incongruenze delle accuse e di dimostrare la verità dei fatti.
La loro assistenza non è stata soltanto di natura legale, ma anche umana, fornendo un sostegno emotivo in un momento difficile. La fiducia riposta dagli imputati nei loro legali è stata contraccambiata con una rappresentazione minuziosa della realtà dei fatti, che ha evidenziato l’assenza di qualsiasi comportamento illecito.
Questo caso ha sottolineato l’importanza di avere una difesa competente, in grado di analizzare ogni aspetto della vicenda e di presentare un’argomentazione convincente in aula. L’associazione Tyrrhenoi e i suoi membri possono ora guardare al futuro con rinnovata determinazione, pronti a ripartire con il loro operato e a continuare a sostenere la comunità locale.