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Assolti Micera e Gambacorta: il tribunale di Avellino chiude il caso sul Liceo Mancini

Assolti Micera e Gambacorta: il tribunale di Avellino chiude il caso sul Liceo Mancini - Bagolinoweb.it

La recente decisione del Tribunale di Avellino, che ha assolto Nicola Micera e Domenico Gambacorta da tutte le accuse relative alla gestione del Liceo Scientifico P.S. Mancini, ha suscitato reazioni contrastanti in città. La vicenda risale al 2017, quando un sequestro della struttura scolastica sollevò interrogativi su eventuali negligenze nella manutenzione degli edifici pubblici, in particolare nell’ambito della sicurezza scolastica. Il caso ha acceso il dibattito sia tra esperti che nella comunità scolastica, riflettendo le preoccupazioni legate alla sicurezza degli edifici scolastici in Italia.

Il contesto legale del caso

Il procedimento legale ha avuto origine da un’accusa di omissione di lavori in edifici pubblici, derivante da presunti gravi inadempimenti da parte di Micera e Gambacorta. Micera, responsabile del servizio Edilizia Scolastica, e Gambacorta, ex presidente della Provincia di Avellino, si sono trovati sotto i riflettori per non aver agito tempestivamente nella gestione della sicurezza dell’edificio scolastico. La Procura di Avellino aveva richiesto una condanna di due mesi di reclusione, sottolineando che la loro negligenza avesse potuto portare a gravi conseguenze per la comunità scolastica.

In particolare, le accuse si sono basate sull’affermazione che i solai della palestra del Liceo Mancini non soddisfacessero i requisiti di resistenza ai carichi verticali. Questa situazione poteva comportare un rischio di crollo non solo nella palestra, ma anche nelle aree circostanti. Le indagini sottolineavano che i solai dei piani superiori presentavano criticità significative, rendendo l’intera struttura vulnerabile, in particolar modo in caso di eventi sismici.

Le difese di Micera e Gambacorta

Nella loro difesa, i legali di Micera e Gambacorta hanno sostenuto che i loro assistiti non avevano commesso alcuna violazione delle normative di sicurezza. Il team difensivo, composto dall’avvocato Nello Pizza per Micera e dall’avvocato Concetta Mari per Gambacorta, ha argomentato che il rischio evidenziato nella perizia tecnica non era da attribuire a una colpa specifica dei loro assistiti. Entrambi hanno inoltre rinunciato alla prescrizione, decidendo di affrontare il processo fino al suo termine per chiarire ufficialmente la loro posizione.

In aula, è stata approfondita anche la questione della tempestività con cui i lavori di manutenzione dovevano essere eseguiti. Micera e Gambacorta hanno affermato di aver sempre agito secondo le procedure previste e di non aver avuto modo di prevedere gravi carenze strutturali. La loro linea di difesa ha messo in evidenza anche una mancanza di risorse e di interventi tempestivi da parte delle autorità competenti, fattori che avrebbero complicato la gestione della situazione.

Implicazioni della sentenza

La sentenza di assoluzione letta dal giudice Lorenzo Corona rappresenta non solo un punto di svolta per i due imputati, ma anche un segnale per l’intera comunità scolastica e per gli amministratori locali. La sicurezza degli edifici scolastici è un tema di primaria importanza, e la sentenza ha riacceso il dibattito sulla responsabilità degli enti pubblici nella manutenzione e gestione delle strutture.

La vicenda del Liceo Mancini ha già provocato dibattiti accesi tra i consulenti, i docenti e gli studenti. Anche se l’assoluzione ha liberato Micera e Gambacorta da ogni accusa, restano aperte questioni cruciali riguardanti la sicurezza delle strutture scolastiche in provincia e gli eventuali provvedimenti futuri per garantire che simili situazioni non si ripetano.

Resta ora da vedere quali misure potrebbero essere adottate dalle autorità competenti per migliorare la sicurezza delle scuole, rispondere alle preoccupazioni degli utenti e garantire che ciò che è accaduto al Liceo Mancini non diventi un precedente nella gestione delle strutture pubbliche.

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