In un contesto in cui le esigenze per l’assistenza sanitaria continuano ad evolversi, la quarta Commissione consiliare della Basilicata ha concluso una seduta cruciale, caratterizzata da audizioni e approvazioni di atti vitali per la gestione dei fabbisogni sanitari e delle strutture sociosanitarie nel territorio. Sotto la presidenza di Nicola Morea , la Commissione ha accolto pareri e proposte dai rappresentanti del settore, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni sanitarie nelle province di Potenza e Matera.
Audizione di Federica Aldrovandi: diritti e bisogni dei minori con disabilità
La seduta è iniziata con l’intervento di Federica Aldrovandi, presidente dell’associazione Famiglia Futura ODV, che ha presentato una variegata panoramica sulle terapie ex articolo 26 riservate ai minori con disabilità. Queste terapie, erogate per la maggior parte dalle strutture sanitarie accreditate, sono di fondamentale importanza, soprattutto per i bambini sotto i 12 anni, in quanto aiutano nell’integrazione e nel recupero delle abilità necessarie per un migliore sviluppo personale e sociale.
Aldrovandi ha sollevato preoccupazioni riguardo alla disparità nella distribuzione dei fondi, che ammontano a circa 30 milioni di euro all’anno, tra la provincia di Potenza e quella di Matera. Ha sottolineato come una razionalizzazione della ripartizione di tali risorse sia essenziale per garantire la continuità dell’erogazione delle terapie necessarie. Durante la discussione, numerosi consiglieri, tra cui Tataranno, Cifarelli e Fazzari, hanno condiviso le osservazioni di Aldrovandi, evidenziando l’importanza di un approccio basato sui fabbisogni reali per evitare interruzioni nelle cure.
Approvazione dell’atto amministrativo sui fabbisogni di specialistica ambulatoriale
Dopo l’audizione, la Commissione ha approvato all’unanimità un atto amministrativo riguardante i criteri per la determinazione del fabbisogno regionale delle prestazioni di specialistica ambulatoriale per il triennio 2024-2026. Questo atto nasce dalla necessità di adeguare i criteri di valutazione a condizioni più competitive, superando il precedente approccio puramente quantitativo che ha portato a limitazioni nella qualità dei servizi.
Il provvedimento in questione si basa su due sentenze del TAR Basilicata, che hanno messo in evidenza l’importanza di adottare un metodo che contempli non solo la domanda e l’offerta storica, ma anche criteri qualitativi che migliorino il servizio attraverso l’accreditamento e la contrattualizzazione di nuove strutture private. Le Aziende Sanitarie Locali saranno quindi tenute a rilasciare pareri favorevoli nel caso di fabbisogni non soddisfatti, soddisfacendo così le esigenze delle comunità locali e garantendo un accesso equo ai servizi.
Ulteriori audizioni sull’assistenza sociosanitaria per diverse categorie
Il dibattito è proseguito con l’intervento di Domenico Tripaldi, dirigente generale del Dipartimento per la Salute e Politiche della Persona, che ha illustrato i criteri proposti per le strutture sociosanitarie residenziali e semiresidenziali destinate a disabili e a persone con disturbi mentali. Questi atti mirano a integrare le necessità delle diverse categorie di assistenza nel panorama sanitario regionale.
La pianificazione della nuova Residenza per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza Sanitaria e di altre strutture destinate al trattamento delle dipendenze patologiche è stata presentata come parte di un intervento strategico che intende rispondere ai crescenti bisogni della popolazione lucana. Tripaldi ha poi fornito dettagli su come le aziende sanitarie locali dovranno gestire i pareri favorevoli per il fabbisogno sanitario residuo, sottolineando l’importanza di un monitoraggio continuo dei servizi offerti e delle richieste nel tempo.
La Commissione si è compromessa ad approfondire ulteriormente le tematiche sollevate, pianificando audizioni con i dirigenti delle Aziende Sanitarie, per assicurare che le strategie proposte siano in linea con le aspettative e le necessità della popolazione, creando così un sistema sanitario più reattivo e inclusivo. Il dibattito è rimasto aperto, con la partecipazione attiva di diversi consiglieri, che hanno continuato a contribuire al processo di sviluppo delle politiche sanitarie regionali.