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Amantea perde 150mila euro per la pista ciclabile, polemiche e prospettive incerte

Amantea perde 150mila euro per la pista ciclabile, polemiche e prospettive incerte - Bagolinoweb.it

Il Comune di Amantea non riceverà un finanziamento regionale di 150mila euro destinato alla realizzazione di una pista ciclabile nella località di Campora. Questo stanziamento, che avrebbe dovuto finanziare il progetto “Pista Ciclabile e percorso naturalistico presso il fiume Oliva“, è stato bloccato a causa di inadempienze da parte dell’amministrazione comunale. L’ufficialità della decisione è stata comunicata attraverso un decreto dirigenziale pubblicato di recente. Evidentemente, gli uffici competenti avevano già sollecitato più volte la chiusura della pratica, ma tali richieste sono cadute nel vuoto.

Dettagli sul finanziamento e il progetto

Il progetto per la pista ciclabile rappresentava un’importante opportunità di sviluppo per il Comune di Amantea, volto a valorizzare le risorse naturali e turistiche della zona. Il finanziamento, previsto dal Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente, avrebbe dovuto fornire le risorse necessarie per completare il percorso ciclabile lungo il fiume Oliva, offrendo così una nuova attrattiva sia per i residenti che per i turisti. Tuttavia, nonostante le sollecitazioni effettuate nel tempo per richiedere la chiusura della pratica, sembra che il Comune non sia riuscito a portare avanti le necessarie procedure burocratiche.

Il decreto dirigenziale, pubblicato nelle scorse ore, ha chiarito le ragioni della chiusura della pratica, evidenziando l’assenza di riscontri adeguati da parte dell’amministrazione comunale. Questa mancata reazione, considerata come “inerzia”, ha costretto la Regione a intervenire con ripetuti solleciti. L’ultima comunicazione risale a maggio 2024, ma senza ulteriori avanzamenti da parte di Amantea, la Regione non ha avuto altra scelta che annullare l’accordo.

Critiche del Partito Democratico

Le ripercussioni di questo fallimento non sono passate inosservate, suscitando reazioni immediate da parte del circolo locale del Partito Democratico. Nel comunicato diramato dal direttivo e dall’esecutivo, coordinati dal segretario cittadino Enzo Giacco, i democratici hanno espresso il loro stupore per la situazione, evidenziando come il Comune abbia mancato di rispetto verso le tempistiche cruciali imposte dalla Regione. Il Partito Democratico ha sottolineato che l’inerzia della giunta comunale non solo ha compromesso un’opportunità di sviluppo, ma ha anche messo in discussione l’affidabilità dell’amministrazione nel gestire progetti di rilevanza pubblica.

La vicenda della pista ciclabile, a detta del PD, rappresenta un ulteriore “fallimento” dell’amministrazione comunale, in un contesto già critico. Questo evento si inserisce in un più ampio panorama di discontento e preoccupazioni che aleggia attorno alla giunta di Amantea. Le segnalazioni di cattiva gestione e la mancanza di iniziative concrete sollevano interrogativi sull’affidabilità delle promesse fatte in campagna elettorale e sulla capacità di governo di chi attualmente occupa le poltrone comunali.

Implicazioni future e opportunità mancate

La cancellazione del finanziamento per la pista ciclabile ha sollevato preoccupazioni anche in merito alle prospettive future di Amantea e della sua area circostante. Questo progetto, infatti, non solo avrebbe arricchito l’offerta turistica comprendente percorsi naturalistici, ma avrebbe anche contribuito a un processo di riconciliazione all’interno della comunità, specialmente in un contesto dove tensioni e dissidi hanno caratterizzato il dibattito locale.

La perdita di questa opportunità pone dinanzi il dilemma di come l’amministrazione intenda affrontare le sfide future. Con la prospettiva di doversi confrontare nuovamente con altre scadenze e progetti, l’amministrazione comunale potrebbe dover rivalutare le proprie strategie di comunicazione e di gestione dei fondi regionali. La possibilità di un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale resta in agenda, poiché il Comune ha a disposizione sessanta giorni dalla pubblicazione del decreto per intraprendere tale azione. Allo stesso modo, vi è anche la via del ricorso straordinario al Capo dello Stato.

In un contesto di crescente criticità e incertezze, ora più che mai si attende da parte delle autorità locali un segnale di cambiamento e di maggiore attenzione alle necessità della comunità, affinché non si ripetano situazioni analoghe in futuro.