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Alessandro Giuli: il neoministro della Cultura conclude la sua carriera accademica nel 2025

Alessandro Giuli: il neoministro della Cultura conclude la sua carriera accademica nel 2025 - Bagolinoweb.it

Alessandro Giuli: il neoministro della Cultura conclude la sua carriera accademica nel 2025

Alessandro Giuli, recentemente nominato ministro della Cultura, ha preso la decisione di completare il suo percorso accademico in Filosofia, interrompendo un cammino iniziato oltre due decenni fa. La sua laurea, che il neoministro prevede di conseguire nel gennaio 2025, è vista come un omaggio ai suoi genitori. La scelta di tornare sui banchi di scuola non è stata influenzata dalla recente nomina, ma risale a febbraio 2024, rivelando così un forte desiderio di completare il suo percorso formativo.

Il percorso accademico di Giuli: dall’interruzione al ricongiungimento

Un viaggio accademico iniziato anni fa

Alessandro Giuli ha intrapreso il suo percorso di studi in Filosofia all’Università La Sapienza, dove seguiva con regolarità i corsi prima di interrompere gli studi a causa della sua carriera nel giornalismo. Giuli ha dichiarato di avere un esame mancante e di aver potuto riprendere gli studi grazie a un processo di “ricongiungimento” che gli ha consentito di riacquisire la validità degli esami già sostenuti. La sua re-iscrizione rappresenta un passo significativo non solo verso il completamento accademico, ma anche verso l’acquisizione di una nuova dimensione professionale.

Il professor Gaetano Lettieri, direttore del Dipartimento di Storia e Antropologia delle Religioni, ha assunto un ruolo cruciale nel preparare Giuli per il superamento dell’esame finale. Il 30 ottobre 2024, il neoministro affronterà l’ultima prova accademica, denominata Teoria delle dottrine teologiche.

Un futuro dedicato alla ricerca

Se Giuli supererà l’esame, la sua tesi di laurea affronterà un argomento di grande rilevanza storica e culturale: il passaggio tra paganesimo e cristianesimo. L’accento sarà posto sulla Necropoli Vaticana, una scoperta affascinante sotto il Vaticano, che offre un contesto straordinario per il tema della sua ricerca. Questo luogo, esplorato durante il pontificato di Pio XII, è una fonte fondamentale per comprendere il cambiamento spirituale e culturale che ha interessato l’Occidente durante i primissimi secoli d.C., evidenziando la transizione da una religione politeista a una monoteista.

Il tema della tesi di laurea non è solo accademico ma rappresenta anche una riflessione profonda sulle origini della cultura occidentale, presso la quale Giuli ha sempre mostrato un interesse intenso e personale.

La carriera pre-ministeriale di Giuli: giornalismo e filosofia

Esperienze nel mondo del giornalismo e della cultura

Prima di diventare ministro, Alessandro Giuli era già un noto giornalista e opinionista, con una lunga carriera alle spalle nel mondo della pubblicazione e della ricerca. Durante il periodo universitario, ha collaborato con la Fondazione Ugo Spirito, scrivendo articoli e saggi analizzando figure del passato come Carlo Michelstaedter. Inoltre, il suo impegno nel settore editoriale è testimoniato dalla sua partecipazione a riviste come “I Quaderni del Veliero“, dedicate a una riflessione culturale di destra, dove ha approfondito temi complessi come l’individualismo.

Un contributo alla cultura filosofica contemporanea

Giuli ha anche collaborato con “Philosophema“, dove ha realizzato interviste significative e riflessioni critiche su altrettanto influenti filosofi contemporanei. In aggiunta, non si è limitato a scrivere articoli ma ha anche contribuito con illustrazioni, unendo il pensiero filosofico con una dimensione artistica.

Negli anni, il neoministro ha dimostrato il suo interesse per vari filoni di studio, esplorando anche la Filosofia del Paesaggio sotto la guida di Luisa Bonesio. Questo ampio ventaglio di esperienze non solo arricchisce il suo profilo storico-culturale, ma illumina anche la sua volontà di completare un ciclo accademico ormai interrotto.

L’attualità: un ritratto pubblicato in Francia

Recentemente, Giuli ha ricevuto attenzione internazionale grazie a un ritratto giornalistico redatto da Mériadec Raffray per il magazine francese “Valeurs Actualles“. Il servizio, intitolato “Le Gramsci de Meloni“, riflette sul suo ruolo e la sua influenza nell’attuale panorama politico italiano. Questo approfondimento sottolinea come la vita di Giuli, da accademico a uomo di cultura e infine a politico, possa contribuire a una nuova narrativa politica e culturale nel paese, richiamando l’attenzione su un pensiero più ampio e dinamico.