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Il caso di Pioltello: responsabilità nella tragedia ferroviaria del 2018 e gli sviluppi giudiziari

Il caso di Pioltello: responsabilità nella tragedia ferroviaria del 2018 e gli sviluppi giudiziari - Bagolinoweb.it

Il disastro ferroviario di Pioltello, avvenuto il 25 gennaio 2018, continua a sollevare interrogativi sulla gestione della manutenzione e sulle responsabilità di vari attori coinvolti. In quell’incidente tragico, tre persone persero la vita e oltre 200 rimasero ferite, suscitando un acceso dibattito sulla sicurezza ferroviaria in Italia. Recenti sviluppi legali hanno messo in luce la posizione di Rete Ferroviaria Italiana e delle figure professionali preposte alla manutenzione, in un contesto in cui emergono accuse di negligenza e malfunzionamenti operativi.

La difesa di rete ferroviaria italiana

Durante le udienze che si sono susseguite, l’avvocato Ennio Amodio, legale di RFI, ha presentato una difesa articolata nel tentativo di scagionare la società e i suoi manutentori. Secondo Amodio, le accuse mosse dalla pubblica accusa descrivono i manutentori come “peones” senza formazione adeguata, abbandonati a se stessi in un sistema di sicurezza ferroviaria inadeguato. Tuttavia, il legale ha portato alla luce una norma che contraddice tale narrazione, suggerendo che i manutentori avessero, in effetti, il potere di intervenire e di sospendere la circolazione in caso di anomalie riscontrate.

La norma in questione prevede che i manutentori debbano agire immediatamente per garantire la sicurezza del servizio e delle persone. Amodio ha sottolineato che, nonostante le responsabilità assegnate, la situazione si è evoluta in un ribaltamento delle stesse, ponendo in risalto le procedure di sicurezza stabilite da RFI. Nonostante ciò, i manutentori, secondo la difesa, si sarebbero discostati dalle direttive e non avrebbero comunicato gli esiti delle loro ispezioni.

La responsabilità dei manutentori

In un contesto così complesso, gli operai manutentori si trovano al centro delle discussioni riguardo al rispetto dei protocolli operativi. Secondo l’avvocato Amodio, essi conoscevano bene le procedure di sicurezza che avrebbero dovuto seguire ma, per una serie di motivi, avrebbero omesso di mettere in atto gli interventi necessari. La mancata sostituzione del giunto, cruciale per la sicurezza della carrozza 3, è evidenziata come un punto chiave della responsabilità.

Dall’altra parte, si sostiene che la comunicazione fallita tra i manutentori e i loro superiori abbia contribuito all’ignoranza delle problematiche. La risonanza dell’incidente è tale che i capi non erano stati messi al corrente in tempo utile, il che ha impedito di agire secondo quanto già pianificato. La testimonianza legale di Amodio cerca dunque di dimostrare che non vi era un vantaggio economico da parte di RFI nell’evitare gli interventi di manutenzione, un aspetto ritenuto fondamentale per comprendere eventuali motivazioni più profonde dietro l’incidente.

Le richieste di condanna da parte della pubblica accusa

Nel corso delle diverse udienze, la pubblica accusa ha avanzato richieste di condanna per i coinvolti nel caso, evidenziando la gravità delle omissioni e delle negligenze riscontrate. I pubblici ministeri di Milano, Leonardo Lesti e Maura Ripamonti, hanno chiesto condanne severe che includono 8 anni e 4 mesi di reclusione per l’ex amministratore delegato di RFI, Maurizio Gentile, insieme all’ex direttore di produzione, Umberto Lebruto.

In aggiunta, l’accusa ha proposto una sanzione pecuniaria di 900.000 euro nei confronti della stessa Rete Ferroviaria Italiana, un chiaro segnale dell’importanza attribuita alla responsabilità aziendale nella gestione della sicurezza ferroviaria. La difesa, da parte sua, ha fatto richiesta di assoluzione, sottolineando che le evidenze raccolte non supportano le affermazioni di negligenza che hanno caratterizzato le indagini fino ad oggi.

Con le udienze che proseguono e una crescente attenzione mediatica su questa tragica vicenda, le famiglie delle vittime e l’opinione pubblica attendono di comprendere l’esito di un processo che tocca aspetti fondamentali della sicurezza e della responsabilità nel trasporto ferroviario in Italia.