Un importante incontro si è tenuto questa mattina presso la sede di Mozzagrogna, della Confindustria, per discutere della vertenza legata all’azienda Tekne di Ortona. L’incontro, atteso da settimane, ha portato a delle conferme riguardanti una possibile cessione parziale o totale della società, la quale si occupa di progettazione e produzione di sistemi tecnologici per il Ministero della Difesa. Tuttavia, le notizie sul pagamento degli stipendi, che risultano in ritardo da quattro mesi, sono ancora incerte. La situazione ha dunque spinto i rappresentanti sindacali a dichiarare lo stato di agitazione.
Sviluppi sul futuro di Tekne di Ortona
Durante il vertice di oggi, i partecipanti hanno discusso le possibili soluzioni per la crisi che sta attraversando Tekne di Ortona. Sebbene sia emersa la prospettiva di una cessione dell’azienda, i dettagli restano vaghi e non ci sono certezze concrete. La società è alle prese con difficoltà finanziarie che hanno portato a ritardi nei pagamenti delle retribuzioni, e i lavoratori, circa 200, sono in attesa di chiarimenti. La prossima settimana si presenta come un momento cruciale: mercoledì 11 è la scadenza stabilita per l’opzione da parte di un potenziale acquirente e un nuovo incontro è programmato presso l’assessorato regionale alle attività produttive.
Il Ministero della Difesa, principale cliente della Tekne, riveste un ruolo fondamentale in questa situazione, poiché i sindacati chiedono che vengano fornite risorse immediate per il pagamento dello stipendio ai dipendenti in difficoltà. Gli operai sono in uno stato di ansia crescente, in attesa di risposte che possano garantire loro non solo un futuro lavorativo, ma anche un’immediata risoluzione dei problemi salariali che minacciano la loro stabilità economica.
Le preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori
L’umore tra i rappresentanti dei lavoratori è teso. Nonostante alcune rassicurazioni timide su bonifici che dovrebbero avvenire a breve, la fiducia nel presente e nel futuro è ai minimi storici. I sindacati non si sono mostrati per niente soddisfatti degli esiti del vertice e hanno sottolineato la necessità di impegni concreti da parte delle entity coinvolte, tra cui il potenziale acquirente e il Ministero della Difesa. In particolare, i rappresentanti dei lavoratori hanno evidenziato l’urgenza di garantire liquidità, affinché gli stipendi arretrati possano essere saldati senza ulteriori dilazioni.
Per questo motivo, i sindacati hanno deciso di proseguire con lo stato di agitazione, un passo che molti considerano necessario per far sentire la loro voce e per esercitare pressione sulle istituzioni competenti. La manifestazione del malcontento da parte dei lavoratori non è vista come un atto di sfida, ma piuttosto come un tentativo legittimo di ottenere risposte certe in merito alla tutela dei diritti e della dignità di tutti i dipendenti coinvolti.
La posizione di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico
Il Direttore Generale di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, Luigi Di Giosaffatte, ha fornito alcune dichiarazioni a margine del vertice, sottolineando l’importanza di un dialogo continuo tra le parti coinvolte. Di Giosaffatte ha evidenziato come la situazione di Tekne di Ortona sia sintomatica di una realtà economica complessa, che richiede interventi coordinati e tempestivi. La sua posizione mira a promuovere non solo il salvataggio dell’azienda, ma anche a garantire la continuità lavorativa per i dipendenti.
Confindustria si è impegnata a facilitare le comunicazioni tra l’azienda e i potenziali investitori, nella speranza di trovare una soluzione che possa mitigare gli effetti negativi della crisi in atto. Attraverso il dialogo e la cooperazione, l’obiettivo rimane quello di salvaguardare posti di lavoro e di garantire la stabilità economica della zona, evitando che le difficoltà di un’azienda si ripercuotano sull’intera comunità locale.
Resta da vedere quali saranno gli sviluppi nei prossimi giorni, soprattutto con l’avvicinarsi della scadenza per la presentazione delle offerte di acquisto. La situazione richiede attenzione e monitoraggio continuo per comprendere come si evolverà la vertenza Tekne nel contesto dell’economia locale e nazionale.