La FP CGIL di Teramo celebra una significativa vittoria legale che assegna il diritto alla premialità COVID agli operatori sanitari della ASL di Teramo. Questa decisione rappresenta un passo fondamentale per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, evidenziando la lotta portata avanti per tutelare le condizioni di chi opera nel settore sanitario, specialmente in un periodo così critico come quello attuale. La premialità, prevista da decreti e accordi regionali, è ora finalmente riconosciuta a tutti gli operatori che hanno contribuito con dedizione nella lotta contro il COVID-19.
Le origini della premialità COVID: decreto e accordo
La questione della premialità COVID ha radici nel Decreto Legge n. 18 del 17 Marzo 2020, emesso dal Consiglio dei Ministri, il quale ha introdotto delle misure urgenti per il potenziamento del Sistema Sanitario Nazionale . Questo decreto ha aperto la porta a un riconoscimento economico per i dipendenti delle aziende sanitarie regionali che hanno operato sotto pressione, a causa dell’emergenza sanitaria. A seguito di questa iniziativa, la Regione Abruzzo ha deciso di utilizzare tale facoltà e ha avviato un confronto con le organizzazioni sindacali per definire i termini della premialità.
Il 30 luglio 2020, è stato siglato un accordo che ha sancito il riconoscimento di una premialità una tantum agli operatori sanitari per il periodo compreso tra il 1 Marzo e il 30 Aprile 2020. Questa intesa stabiliva che ogni dipendente ricevresse un compenso aggiuntivo per ogni turno di servizio effettivamente svolto, come una giusta ricompensa per gli sforzi straordinari profusi in una fase così complicata e delicata.
Le criticità della contrattazione interna e l’esclusione di alcune unità
Tuttavia, il percorso verso il riconoscimento completo della premialità non è stato privo di ostacoli. La fase di contrattazione interna alla ASL di Teramo ha portato, il 19 Novembre 2020, alla conclusione di un accordo integrativo aziendale. Qui, la FP CGIL ha espresso forti perplessità sia sulle unità operative coinvolte che sulle modalità di erogazione della premialità.
La sigla sindacale ha denunciato l’esclusione di molte unità operative che, come altre, avevano svolto un ruolo cruciale nel contrasto al COVID-19. Nonostante alcuni dipendenti avessero contratto il virus durante l’assistenza ai pazienti, molti reparti sono stati esclusi dall’attribuzione della premialità o hanno ricevuto riconoscimenti per un periodo limitato, che non rifletteva l’intero arco temporale in cui erano attivamente impegnati. Queste disparità hanno portato la FP CGIL a non firmare l’accordo, rivendicando una maggiore equità e dignità per tutti gli operatori coinvolti nella gestione dell’emergenza sanitaria.
La sentenza a favore degli operatori sanitari: un traguardo storico
La recente sentenza ha confermato le posizioni sostenute dalla FP CGIL, riconoscendo la giustezza delle rivendicazioni fatte negli anni passati. Questo verdetto sottolinea l’importanza di includere tutte le unità operative che hanno lavorato con impegno durante l’emergenza, affermando che le distinzioni fatte tra vari reparti non valorizzavano adeguatamente l’importante lavoro svolto. La sentenza rappresenta non solo una vittoria legale, ma anche un riconoscimento morale del sacrificio e della dedizione che gli operatori sanitari hanno dimostrato in un momento di grande difficoltà.
Alla luce di questa decisione, la FP CGIL ha espresso la sua soddisfazione e ha ribadito l’importanza di riconoscere dignità ed egual valore al lavoro di chi ha affrontato la pandemia rischiando la propria vita. È un momento di orgoglio per tutti i lavoratori della sanità, che hanno continuato a garantire assistenza anche negli scenari più difficili.
Un appello alla ASL: evitare il ricorso e promuovere il miglioramento dei servizi
Infine, la FP CGIL ha lanciato un appello alla ASL di Teramo, affinché non venga proposto un ricorso contro la sentenza. Secondo il sindacato, tale azione non solo sarebbe ingiustificata, ma comporterebbe anche una dispersione di risorse che potrebbero essere utilizzate per potenziare i servizi di assistenza sanitaria. In un contesto fragile come quello attuale, con la sanità abruzzese impegnata in un piano di rientro, è fondamentale che ogni risorsa venga ottimizzata per garantire un servizio di qualità agli utenti. Una corretta gestione delle risorse e il rispetto dei diritti dei lavoratori rappresentano elementi cruciali per far fronte alle sfide future che il sistema sanitario si encuentra ad affrontare.