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Gubbio trionfa a Pineto e affonda i padroni di casa: analisi di una sconfitta pesante

Gubbio trionfa a Pineto e affonda i padroni di casa: analisi di una sconfitta pesante - Bagolinoweb.it

La sconfitta interna del Pineto contro il Gubbio in Serie C, terminata con il punteggio di 1-2, segna un momento critico per la squadra abruzzese. Con soli due punti raccolti nelle ultime cinque partite e ben nove gol subiti, i segnali di crisi si intensificano. La partita, disputatasi al “Pavone-Mariani”, ha visto gli umbri, privi di vittorie dal 30 agosto, riemergere in una situazione di indubbia difficoltà. È proprio in questo contesto che si è consumata la rimonta gubbiota, avvenuta interamente nel primo tempo con due reti in rapida successione.

Il primo tempo: il vantaggio illusorio e la rimonta del Gubbio

Il match è partito con un buon avvio per il Pineto, che ha trovato il vantaggio grazie al solito Bruzzaniti, giocatore chiave tra le fila dei locali. La rete, realizzata in un momento cruciale, ha inizialmente alimentato le speranze di una prestazione convincente da parte del Pineto. Tuttavia, nel giro di pochi minuti, la situazione è drammaticamente cambiata. Al 41′, il Gubbio ha pareggiato con Tozzuolo, che ha sfruttato un errore della difesa avversaria, mandando la palla in rete e riportando la partita in equilibrio.

Ma non è finita qui. Sul finire del primo tempo, al 48′, i gubbioti hanno trovato la rete del sorpasso con un calcio di rigore trasformato da Tommasini. Più che un semplice vantaggio, quella rete ha avuto l’effetto di un pugno nello stomaco per il Pineto, che ha chiuso il primo tempo con una consapevolezza dolorosa: la gara era sfuggita di mano. Le due reti gubbiote hanno evidenziato non solo la capacità di reazione della squadra ospite, ma anche le fragilità difensive del Pineto, che hanno permesso al Gubbio di capitalizzare al meglio le poche opportunità create.

La ripresa e l’assenza di occasioni

Nel secondo tempo, le aspettative per un riscatto del Pineto si sono scontrate con la dura realtà di una partita stagnante. I minuti scivolavano via in un clima di frustrazione, con il Gubbio che gestiva il vantaggio senza particolari affanni. Gli uomini di Mirko Cudini hanno cercato di rispondere, ma le rare occasioni per ferire gli avversari si sono dimostrate insufficienti per cambiare le sorti della gara. L’attaccante Gambale, subentrato a Fabrizi, ha provato a rendersi pericoloso con un colpo di testa nei minuti finali, ma non è bastato a raddrizzare la situazione.

Il Pineto, che aveva iniziato la stagione con buone intenzioni, si è trovato a fronteggiare una crisi di identità, mentre il Gubbio ha guadagnato tre punti preziosi, necessari per risalire la china in classifica. I segnali di cedimento nella squadra di casa fanno riflettere anche su possibili strategie future, necessarie per evitare un ulteriore affossamento nelle prossime partite.

Tabellino della partita: formazione e dettagli

La formazione del Pineto, schierata con un modulo 4-3-3, ha visto Tonti tra i pali e una difesa composta da Villa, De Santis, Marafini e Borsoi. A centrocampo, Schirone, Amadio e Pellegrino hanno cercato di costruire azioni offensivi mentre, in attacco, Del Sole, Bruzzaniti e Fabrizi hanno tentato di pressare la difesa avversaria. L’allenatore Mirko Cudini ha dovuto fare i conti con cambi tattici e strategici, mentre la sua squadra è stata messa a dura prova.

Il Gubbio, in un modulo 3-5-2, ha avuto Venturi in porta e una difesa composta da Tozzuolo, Rocchi e Stramaccioni. Corsinelli e David hanno occupato le fasce, mentre Iaccarino, Proietti e Franchini hanno cercato di gestire il centrocampo. In attacco, il duo Giovannini-Tommasini ha dimostrato di saper sfruttare le opportunità, risultando decisivo per il risultato finale. L’arbitro Cappai, coadiuvato dai suoi assistenti Nechita e Mezzalira, ha diretto un incontro che ha evidenziato la tensione crescente tra le due squadre, con il quarto uomo Pascuccio a monitorare la situazione.

La sfida tra Pineto e Gubbio, così, non è stata solo un incontro di calcio, ma un vero e proprio dramma sportivo che ha messo in luce le fragilità di una squadra e le potenzialità di un’altra decisa a invertire il proprio ciclo negativo.