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Scontro politico a San Salvo: maggioranza e opposizione nella corsa per il futuro del Civeta

Scontro politico a San Salvo: maggioranza e opposizione nella corsa per il futuro del Civeta - Bagolinoweb.it

Nella città abruzzese di San Salvo, il consiglio comunale ha vissuto un intensa disputa fra maggioranza e opposizione, con ripercussioni significative sulla gestione del Civeta, consorzio incaricato della raccolta e del trattamento dei rifiuti per vari comuni della zona, tra cui San Salvo e Cupello. La questione si è infiammata attorno alla proposta di modifica dello statuto del consorzio, rivelando tensioni che trascendono il mero dibattito politico.

La proposta di modifica dello statuto del Civeta

Durante il consiglio comunale, la maggioranza ha avanzato una proposta di trasformazione del Civeta da società di capitali a consorzio speciale. Questa iniziativa mira a garantire una gestione più efficiente e snella, specialmente in tempi di crisi economica. In un contesto di gravi problemi finanziari, la discussione si è concentrata sul ruolo del direttore generale, una figura controversa all’interno della struttura organizzativa del consorzio.

Il sostegno alla modifica è stato accompagnato da un emendamento che propone l’abolizione della figura del direttore generale, una decisione che ha suscitato ampie polemiche. L’ex consigliere regionale Manuele Marcovecchio, di Forza Italia, è risultato vincitore del concorso per il ruolo, rendendo la situazione ancora più delicata. La maggioranza ha giustificato la propria posizione affermando che “un ente con conti in perdita non può permettersi un costo annuo superiore ai 100 mila euro per un direttore.” La proposta di abolizione del ruolo appare così come una manovra per sanare le finanze del Civeta.

Le dimissioni di Angiolino Di Chiacchia

In seguito all’acceso dibattito, Angiolino Di Chiacchia, rappresentante del Comune di San Salvo nel consiglio di amministrazione del Civeta, ha presentato le sue dimissioni. Questo gesto ha amplificato le polemiche in aula, mettendo in evidenza il malcontento tra i membri del consiglio e indicando una frattura profonda della coalizione. La sua uscita, simbolica e pratica, ha evidenziato il livello di tensione presente nel cuore della politica locale.

La maggioranza ha continuato a sostenere che la figura del direttore generale è inadatta a un ente in difficoltà economica come il Civeta. In aggiunta, hanno chiesto che, se la figura dovesse rimanere, la selezione avvenisse in modo trasparente e basata su criteri professionali tangibili. Questo aspetto ha sollevato interrogativi sull’efficacia della governance del consorzio, a fronte di un panorama finanziario frustrante per gli enti interessati.

L’uscita dell’opposizione e le accuse di strumentalizzazione

L’oppisizione ha inizialmente mostrato segnali di apertura nei confronti della delibera, preoccupata di non compromettere i fondi POR destinati al Civeta. Tuttavia, la presentazione dell’emendamento ha provocato una netta inversione di rotta, portando i consiglieri di minoranza ad abbandonare l’aula in segno di protesta. Fabio Travaglini, leader dell’opposizione, ha denunciato quella che considera una “strumentalizzazione del consiglio comunale,” accusando la maggioranza di utilizzare la situazione per attaccare specifiche figure politiche e per risolvere dissidi interni tra alleati.

Le critiche rivolte dalla minoranza mettono in luce un aspetto cruciale della gestione dei consorzi pubblici: la necessità di una discussione aperta e circostanziata sulle questioni di governance. Travaglini sostiene che le questioni riguardanti il direttore generale dovrebbero essere trattate in assemblea del Civeta, creando così una distinzione tra le competenze di consiglio e quelle di gestione dell’ente.

Le posizioni critiche del Partito Democratico

I consiglieri del Partito Democratico, Emanuela Tascone e Michela Torricella, hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo alla gestione della situazione. Hanno sottolineato come il compito del consiglio comunale debba essere quello di “prendere atto dello statuto già approvato in sede assembleare,” piuttosto che proporre modifiche destabilizzanti. Secondo il PD, l’incontro del consiglio, anziché fungere da opportunità per blindare i finanziamenti al Civeta, si è trasformato in un contenzioso politico inutile.

Tascone e Torricella hanno evidenziato l’importanza di affrontare il tema della gestione in maniera costruttiva, sottolineando che il dibattito dovrebbe avvenire in un clima di collaborazione piuttosto che di scontro. La loro visione si basa sulla volontà di garantire una governance efficace per il Civeta, salvaguardando così l’interesse pubblico e ciò che è meglio per i cittadini.