La situazione della sanità in Calabria continua a destare preoccupazioni, mentre il presidente della Federazione dei medici territoriali , Francesco Esposito, lancia un chiaro appello al governatore Roberto Occhiuto per un deciso cambio di rotta. Con un background di forte emigrazione sanitaria e una crescente insoddisfazione tra i professionisti del settore, Esposito rileva che la regione ha bisogno di un servizio sanitario all’altezza delle aspettative dei cittadini. Le sue critiche non si limitano alla gestione della sanità, ma toccano anche il tema delle aggressioni al personale sanitario, evidenziando la necessità di un’azione concreta.
Domande cruciali sulla sanità calabrese
Francesco Esposito ha sottolineato l’urgenza di affrontare alcune problematiche cruciali per il sistema sanitario della Calabria. «Siamo riusciti a ridurre le liste d’attesa? E l’emigrazione sanitaria?» queste sono le domande che il presidente della Fmt pone con insistenza, rivolgendo il suo interrogativo direttamente al governatore Occhiuto. Il tema è di particolare rilevanza, considerando che le liste d’attesa sono un problema annoso per i cittadini, costretti ad attendere settimane, se non mesi, per ricevere cure mediche.
Inoltre, l’emigrazione sanitaria rappresenta un costo enorme per le famiglie calabresi. Decine di migliaia di pazienti si recano in altre regioni o all’estero per ricevere cure che non vengono fornite nel proprio territorio. Questi spostamenti non solo gravano sul bilancio familiare, ma mettono anche una pressione insostenibile sul sistema sanitario delle regioni riceventi, già sovraccariche di richieste. La Fmt, pertanto, sollecita il governatore a fornire risposte rapide e risolutive, sottolineando l’urgenza di un intervento efficace che possa migliorare la qualità dei servizi offerti.
L’abbandono dei medici e l’affondo al governatore
Francesco Esposito, analizzando i dati forniti dal sindacato Anaao Assomed, ha denunciato la partenza di 450 medici dal sistema sanitario calabrese nell’ultimo anno. Questa situazione appare particolarmente grave in un contesto in cui la sanità si trova già a far fronte a carenze di personale. «Che senso ha far venire 300 medici cubani se perdiamo 450 professionisti dei nostri?» si domanda il presidente della Fmt, evidenziando la necessità di preservare il personale già presente sul territorio.
L’abbandono dei medici non è solo un problema locale; si tratta di un fenomeno che interessa anche altre regioni italiane, ma in Calabria assume connotazioni preoccupanti. Esposito critica apertamente la gestione attuale della sanità regionale, invitando il governatore a concentrarsi sulle questioni importanti piuttosto che sui social. Secondo lui, il tempo non può più essere un alibi. «Quattro anni sono sufficienti per portare avanti un cambiamento significativo», afferma con fermezza, esortando l’amministrazione a intraprendere azioni necessarie e concrete per il bene dei cittadini.
Affrontare la violenza in corsia: misure inadeguate?
Durante la sua analisi, il presidente della Fmt ha anche commentato le recenti misure governative intese a prevenire le aggressioni nei confronti del personale sanitario. La normativa introdotta prevede inasprimenti delle pene per chi commette reati in questo ambito. Tuttavia, Esposito non nasconde il suo scetticismo circa l’efficacia di tali misure. «Se non miglioriamo il servizio e non mettiamo i cittadini in condizione di ricevere assistenza adeguata, non possiamo aspettarci di ridurre gli episodi di violenza», afferma.
Il discorso si sposta così su un aspetto fondamentale: il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale. Secondo il presidente della Fmt, gli aumenti di pena non contribuiranno a migliorare la situazione se non si investe adeguatamente nelle strutture e nei servizi. Egli sottolinea che l’enfasi deve essere posta sulla creazione di un sistema sanitario che risponda efficacemente alle esigenze del territorio, per evitare che le aggressioni e la frustrazione nei confronti del personale sanitario diventino sempre più comuni.
La questione in Calabria si fa sempre più preoccupante, e il tempo per agire sembra essere ormai scaduto. Il governatore Occhiuto ha ben chiaro che dalla sua risposta e dalle sue azioni dipende non solo il futuro della sanità calabrese, ma anche il benessere di migliaia di cittadini.