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La riscoperta del Convento di Santa Maria degli Angeli: storia, bellezze e futuro

La riscoperta del Convento di Santa Maria degli Angeli: storia, bellezze e futuro - Bagolinoweb.it

Nel cuore di Lagonegro si erge il Convento di Santa Maria degli Angeli, un antico complesso che racconta secoli di storia e fede. Recentemente, un gruppo di visitatori, guidati da Giovanni, custode e appassionato della struttura, ha avuto l’opportunità di esplorare questo luogo affascinante. Nonostante il suo lungo periodo di abbandono e degrado, il convento riesce ancora a trasmettere le emozioni di un passato ricco e significativo. Questo articolo si propone di raccontare non solo la storia di questo monumento, ma anche gli sforzi recenti per preservarlo e valorizzarlo, alla luce della sua importanza culturale.

Un patrimonio storico in declino

Il Convento di Santa Maria degli Angeli ha una storia che si intreccia con le vicende religiose e sociali della regione. Fondato tra la fine dell’VIII e l’inizio del IX secolo dai Seguaci del Beato Niceforo, il complesso ha vissuto secoli di vivace attività monastica e sociale. Già nel 1992, Vincenzo Fucci ne evidenziava le bellezze, ma insieme denunciava il grave stato di abbandono. «C’è il silenzio assoluto» scriveva Fucci, descrivendo un luogo che, pur nel suo degrado, evocava ricordi di fervore spirituale.

Nel corso dei secoli, il convento ha visto l’alternarsi di diversi ordini religiosi, dai Benedettini ai Cappuccini. Ogni comunità ha contribuito a modellare l’identità culturale del luogo, trasformandolo in un punto di riferimento per la comunità locale. La bellezza del complesso architettonico, purtroppo offuscata dal passare del tempo, è segnata da piccole ma significative tracce della vita quotidiana di frati e monaci.

La facciata bianca della chiesa è quasi nascosta dalla vegetazione, rendendo ostica la sua visibilità a chi transita lungo la fondovalle del Noce. Solo nei mesi invernali, quando gli alberi si spogliano, il convento torna a farsi notare. È un luogo dove il sacro e il profano si intrecciano, creando un’atmosfera di mistero e contemplazione che si percepisce anche solo camminando tra le antiche mura.

Interventi di recupero e valorizzazione

Negli ultimi anni, il Convento di Santa Maria degli Angeli ha visto significativi interventi di recupero, volti a restituirgli il suo antico splendore. Un comitato di volontari ha intrapreso varie iniziative per recuperare l’area circostante, ricostruendo stazioni della Via Crucis in ferro e cercando di ripristinare la bellezza del convento. Questi sforzi hanno portato a una nuova vita per il complesso, che ora si erge come un simbolo di speranza e rinascita.

Accessibile tramite un collegamento stradale in fase di completamento, il convento ha smesso di essere un luogo dimenticato per diventare una meta di pellegrinaggio e interesse culturale. Anche se è ancora gravato da segni di abbandono, il complesso ha riacquisito parte della sua antico fascino, attirando visitatori e curiosi.

I frati Cappuccini, che in passato hanno abitato il convento, sono stati assenti per molti decenni, ma il loro lascito continua a vivere nei cuori della comunità. La partecipazione attiva della popolazione locale è fondamentale per garantire una gestione sostenibile del patrimonio storico. Ravvivare questa oasi di spiritualità significa non solo proteggere il passato, ma anche costruire un ponte verso il futuro.

L’eredità culturale e il suo significato

Oggi il Convento di Santa Maria degli Angeli è molto più di una semplice struttura religiosa; rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore. Con le sue origini antiche e la sua storia complessa, il convento è un simbolo di resilienza e di fede. La comunità locale ha il compito di preservarlo, non solo come un bene artistico, ma come un luogo di riflessione e spiritualità.

Durante le visite guidate, è possibile respirare l’atmosfera di tranquillità che ha caratterizzato la vita monastica. Il refettorio, le celle e i corridoi raccontano storie di un passato vivido, mentre il silenzio avvolgente invita alla meditazione. Il ritorno dei visitatori sta contribuendo a mantenere viva la memoria di questo luogo sacro, che ha sempre svolto una funzione di accoglienza e conforto.

Per garantire la sostenibilità del convento e la sua valorizzazione, continueranno a essere necessarie azioni di manutenzione, che dovranno essere sostenute da enti e appassionati. Il potenziale del convento è immenso, e programmi di recupero possono trasformarlo in un centro attivo per eventi culturali, workshop e ritiri spirituali, rendendolo nuovamente un punto di riferimento per gli abitanti di Lagonegro e della Basilicata. La storia del Convento di Santa Maria degli Angeli non è finita, ma si sta scrivendo un nuovo capitolo, ricco di promesse e opportunità.