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Emergenza sanitaria al San Carlo di Potenza: il primario di cardiochirurgia è dimesso e manca un sostituto

Emergenza sanitaria al San Carlo di Potenza: il primario di cardiochirurgia è dimesso e manca un sostituto - Bagolinoweb.it

La situazione della cardiochirurgia all’ospedale San Carlo di Potenza si fa sempre più critica. Con le dimissioni dell’attuale primario, Giampaolo Luzi, avvenute il 16 settembre, il reparto si trova senza una guida, sollevando interrogativi sulla gestione delle sostituzioni e sulla salute dei cittadini. La mancanza di un sostituto regolare solleva preoccupazioni sulle procedure di selezione e sulla volontà dell’amministrazione di garantire la continuità del servizio.

La sostituzione del primario: un processo trascurato?

La figura del primario in un reparto ospedaliero, soprattutto in una specializzazione così delicata come la cardiochirurgia, è fondamentale. Tuttavia, dopo le dimissioni di Luzi, il ruolo è rimasto vacante, e la carenza di un sostituto ha scatenato polemiche. Fausto Saponara è stato nominato a ricoprire il ruolo temporaneo, ma ci sono dubbi sulla legittimità della sua nomina, avvenuta senza la necessaria comparazione curricolare prevista dal contratto collettivo e dal regolamento interno.

Il regolamento dell’ospedale prevede che, in caso di vacanza del posto, debba essere indetto un concorso per soli titoli, per garantire che il candidato sia adeguatamente qualificato. I funzionari competenti pare abbiano già predisposto una delibera necessaria per avviare questa selezione interna. Tuttavia, la delibera sembra essersi arenata, con notizie che indicano un blocco imposto dal direttore generale Giuseppe Spera. È legittimo chiedersi perché una procedura così cruciale venga trascurata e quali conseguenze ciò possa avere sulla salute pubblica.

Pressione dei medici e preoccupazioni interne

La situazione al San Carlo ha spinto anche i medici titolati a intervenire, facendo pressioni affinché vengano rispettate le procedure di selezione per il nuovo primario. Fonti interne raccontano di un clima di incertezza, dove i medici, dotati delle necessarie qualifiche, si vedono costretti a sollecitare l’applicazione della normativa, e questo potrebbe avere ripercussioni sull’efficacia del reparto.

Il complesso iter burocratico previsto per la nomina del facente funzione richiede una valutazione dei candidati che, ad oggi, non pare sia stata realizzata. Senza un documento ufficiale che attesti la comparazione tra i medici aspiranti, il timore è che la nomina di Saponara possa risultare una scelta contraria alle norme stabilite, creando un precedente problematico e alimentando il malcontento tra il personale.

La lentezza burocratica e il futuro del reparto

L’assenza di un avviso interno per la selezione del sostituto del primario è un particolare che destano preoccupazione. La mancanza di chiarezza su quando verrà indetto un concorso pubblico permetterà di assegnare un incarico definitivo al nuovo primario. In questa situazione, ci si chiede quando verrà effettuata una selezione, considerando anche l’interesse di molti professionisti in grado di ricoprire un ruolo così delicato in condizioni normali.

Inoltre, è significativo notare che, sebbene il posto di sostituzione per assenze temporanee sia gratuito per i primi due mesi, dopo scatta un aumento della retribuzione. Una scelta che potrebbe apparire poco opportuna, poiché è fondamentale che ogni figura assunta in maniera temporanea rispetti appieno le procedure di selezione garantite dalla legge, evitando di esporre il servizio e la salute dei pazienti a rischi indesiderati. È evidente che un concorso nazionale diventa non solo ineludibile, ma urgente, per ripristinare la stabilità all’interno di un reparto che svolge un ruolo cruciale nel panorama sanitario locale.