Il panorama delle infrastrutture autostradali in Piemonte sta per subire una rivoluzione con la nuova gestione che prenderà piede da dicembre. La notizia non riguarda solo un cambiamento di nomi, ma segnala una transizione significativa nel modo in cui vengono amministrate importanti arterie stradali del territorio. Al centro di questa vicenda, le recenti indagini che hanno coinvolto il Consorzio Stabile Sis, il cui patron, Matterino Dogliani, ha colto di sorpresa i vertici della società con notizie di presunte irregolarità. Questo articolo esplorerà la situazione attuale delle autostrade piemontesi, l’impatto dell’inchiesta e le nuove sfide che attendono il Consorzio.
Scomparsa di Ativa e Satap: l’ingresso di Itp
La gestione delle autostrade piemontesi, inclusa la tangenziale di Torino, la Torino-Piacenza, l’Ivrea-Quincinetto e la bretella autostradale di Santhià, sta per essere trasferita alla nuova società Itp, o Ivrea-Torino-Piacenza. Questa transizione, che avverrà il primo dicembre, segna la scomparsa delle storiche Ativa e Satap. La nuova entità si assicurerà la gestione e il controllo di circa 462 chilometri di autostrade, un’operazione dal valore annuale di circa 300 milioni di euro. Questo trasferimento non è solo un cambiamento di denominazione, ma rappresenta anche un momento cruciale per la mobilità e l’economia locale, poiché l’efficienza della gestione delle infrastrutture stradali influisce sulla vita quotidiana di migliaia di utenti.
L’assunzione dei 400 dipendenti del gruppo Gavio da parte di Itp garantirà continuità operativa e manutentiva. Negli ultimi anni, il Consorzio Stabile Sis, che conta circa 1.000 dipendenti e un fatturato di 300 milioni di euro, ha affrontato diverse sfide per ottenere il controllo delle autostrade. La battaglia legale per la gestione, protrattasi per circa tre anni, ha portato ora a questo risultato significativo, ponendo la famiglia Dogliani al timone della nuova società. Tuttavia, l’arrivo di Itp è accompagnato da un contesto di crescente preoccupazione legato alle indagini sulla legalità dei contratti e dei pagamenti relativi ai lavori stradali.
Le incertezze legate all’inchiesta in corso
Le recenti notizie riguardanti l’indagine della Procura di Milano, che coinvolge il Consorzio Stabile Sis in presunti illeciti legati a tangenti di oltre 846 mila euro, hanno gettato un’ombra sulle nuove prospettive. Nonostante Matterino e Claudio Dogliani ribadiscano che i pagamenti per i collaudi sono conformi alla legge e che nessun dirigente risulta indagato, la tempesta mediatica ha impattato negativamente sulla reputazione del consorzio. Il patron Matterino, 84 anni, si è dichiarato sorpreso dalla portata delle accuse emerse, scoperte casualmente dalla moglie attraverso un servizio televisivo.
In un momento in cui la società si preparava a festeggiare il rinnovo della gestione delle autostrade, ci si trova improvvisamente in una situazione di crisi. “Non abbiamo mai pagato bustarelle in cambio di appalti”, ha dichiarato Matterino alla luce delle rivelazioni, con l’intento di rivalutare la storia imprenditoriale del Consorzio, che in 15 anni ha vinto un solo appalto con Anas. La gestione della flotta autostradale è complessa e spesso caratterizzata da difficoltà economiche, e i Dogliani sperano di mantenere le loro operazioni malgrado le tensioni attuali.
Il futuro del Parco della Salute di Torino
Oltre alla gestione autostradale, il Consorzio Stabile Sis si è aggiudicato un importante progetto nella sanità: il nuovo Parco della Salute di Torino. Un investimento di 511 milioni di euro porterà alla realizzazione di un ospedale con 1.040 posti letto su un’area complessiva di 140.000 metri quadrati. Questo progetto è vitale per rinnovare e ottimizzare le infrastrutture sanitarie della città, in un periodo in cui la sanità pubblica è sotto pressione.
Matterino Dogliani esprime una certa preoccupazione riguardo a come l’inchiesta ha influenzato le percezioni delle istituzioni finanziarie e dei fornitori. “Abbiamo sempre operato nel rispetto delle leggi”, sottolinea, mentre prospetta un lavoro intenso per completare il progetto esecutivo nel 2025. Nonostante la tempesta mediatica, il consorzio è determinato a portare avanti i lavori e rispettare le scadenze, rimarcando la necessità per la comunità di avere un sistema sanitario rinnovato ed efficiente. In questo contesto, il futuro della società e dei suoi progetti sarà in larga parte influenzato dall’andamento dell’inchiesta e dalle misure che saranno adottate per garantire la trasparenza nelle loro operazioni.