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Il sindaco di Scanzano Jonico indagato nell’operazione ‘Mare Nostro’: coinvolgimento in associazione mafiosa

Il sindaco di Scanzano Jonico indagato nell'operazione 'Mare Nostro': coinvolgimento in associazione mafiosa - Bagolinoweb.it

L’operazione ‘Mare Nostro’ della Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza ha scosso il comune di Scanzano Jonico, in provincia di Matera. Tra i ventuno soggetti destinatari di provvedimenti di fermo si trova anche il sindaco Pasquale Cariello, ex consigliere regionale per la Lega. L’indagine mette in luce presunti legami con un’associazione di tipo mafioso attiva lungo le coste joniche della Basilicata e della Puglia, nonché reati connessi al settore della pesca. Le clamorose rivelazioni richiedono un’attenta analisi degli eventi e delle implicazioni legali coinvolte.

Dettagli dell’operazione ‘Mare Nostro’

L’operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia ha portato alla emissione di ventuno fermi nei confronti di persone accusate di appartenere a un’organizzazione mafiosa che opera lungo il litorale jonico lucano. Gli inquirenti hanno evidenziato come il clan gestisse l’ambito della pesca in modo monopolistico, imponendo pagamenti ai pescatori per accedere alle acque e costringendoli a operare solo nella loro zona di competenza. I metodi coercitivi, come minacce e violenze, facevano parte della strategia del gruppo criminale per mantenere il controllo su un’area strategicamente importante per la pesca.

Negli ultimi cinque anni, gli inquirenti sostengono che una confederazione mafiosa ha esercitato un dominio incontrastato su questa porzione di mare, degradando significativamente le condizioni di lavoro dei pescatori locali. L’operazione ha coinvolto più di duecento unità di polizia ed ha già portato al sequestro di ingenti somme di denaro, oltre a buoni fruttiferi per un valore complessivo di oltre 240 mila euro.

Controversie sulla partecipazione di Pasquale Cariello

Il sindaco Pasquale Cariello è accusato di turbativa di funzione religiosa, aggravata dall’asserita appartenenza a un’organizzazione mafiosa. Secondo quanto comunicato dal procuratore distrettuale antimafia, Francesco Curcio, il primo cittadino avrebbe interferito con un importante rituale religioso, la ‘Processione della Madonna del Mare con le barche’, avvenuto il giorno di Ferragosto. È stato sostenuto che Cariello avrebbe fatto in modo che la statua della Madonna si inchinasse nei pressi di uno stabilimento balneare legato a clan mafiosi come quelli Scarci-Scarcia.

Queste accuse hanno sollevato molteplici interrogativi sull’integrità e sull’impatto della sua condotta sulla comunità. Cariello ha ricevuto un’informazione di garanzia e ha subito una perquisizione, ma ha manifestato la sua sorpresa e disapprovazione per come è stata divulgata la notizia, affermando di aver appreso della sua indagine dagli organi di stampa.

Reazione del sindaco e implicazioni per la comunità

In risposta alle accuse, Pasquale Cariello ha dichiarato di avere massima fiducia nella magistratura e nelle forze di polizia, sostenendo di aver sempre lottato contro la criminalità. Ha inoltre sottolineato l’importanza della sua amministrazione nel proteggere la comunità dai fenomeni di malavita. Ciò nonostante, è emersa una critica secondo cui vi sarebbero stati soggetti politicamente avversi a cercare di influenzare l’inchiesta, schierandosi in un contesto di scontro tra schieramenti politici legati alla gestione della cittadina.

La faccenda ha destato scalpore, e la comunità di Scanzano Jonico si trova a fronteggiare un periodo di incertezze, soprattutto in un contesto già segnato da fraintendimenti e divisioni politiche. La fiducia nelle istituzioni locali potrebbe subire colpi da queste vicende, rendendo necessaria una riflessione profonda sulle dinamiche interne ed esterne che influiscono sull’amministrazione pubblica e sulla sicurezza sociale.

L’operazione attuale e le notizie emergenti pongono l’accento su una problematica più ampia riguardante il fenomeno della criminalità organizzata e il suo impatto sulle comunità locali. La questione rimane aperta e richiede un monitoraggio attento da parte dei cittadini, delle autorità e dei media, affinché la verità possa emergere e garantire un contesto di legalità e giustizia.