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Avellino saluta Franco Vetrano, un simbolo della Procura dopo 28 anni di dedizione

Avellino saluta Franco Vetrano, un simbolo della Procura dopo 28 anni di dedizione - Bagolinoweb.it

Dopo quasi tre decenni di servizio, la Procura della Repubblica di Avellino si prepara a dare l’addio a Franco Vetrano, un volto noto dell’ufficio inquirente che ha accompagnato diversi Procuratori dal 1996 ad oggi. Con questa cerimonia si chiude un’epoca di impegno e professionalità, che ha visto Vetrano nella veste di fedele collaboratore. La sua carriera, iniziata come autista in altre città italiane, ha trovato nella Procura un palcoscenico dove ha svolto un ruolo importante. Oggi, l’evento di saluto si annuncia ricco di emozioni e ricordi.

un carriera lungo quasi trent’anni

Franco Vetrano ha dedicato 28 anni della sua vita professionale alla Procura di Avellino, avvicendandosi con cinque diverse figure di procuratori. La sua carriera iniziò con un lavoro come autista in diverse città, da Milano a Roma, passando per Napoli, prima di approdare all’importante ruolo di collaboratore all’interno dell’ufficio inquirente di Piazza D’Armi. Il 1996 segna l’anno in cui entra ufficialmente nella Procura, e da quel momento Vetrano diventa un punto di riferimento per magistrati e colleghi.

Nei suoi anni di servizio, ha lavorato a stretto contatto con nomi illustri come Alfonso Monetti, Mario Caputo, Aristide Mario Romano e Angelo Di Popolo, contribuendo in modo significativo alla gestione delle attività dell’ufficio. Negli ultimi periodi, il suo impegno si è concentrato nella segreteria del Procuratore Aggiunto Vincenzo D Onofrio, e successivamente in quella di Francesco Raffaele. Una carriera caratterizzata da passione, professionalità e dedizione al lavoro.

un saluto ricco di emozioni

La cerimonia di oggi rappresenta non solo un saluto, ma anche un momento di celebrazione per quanto Vetrano ha rappresentato per l’ufficio e per la comunità di Avellino. L’evento, infatti, è atteso con particolare emozione, poiché in questi anni il “cavaliere”, come affettuosamente soprannominato, ha saputo unire la sfera professionale a quella umana con interventi sempre ricchi di significato. Ogni volta che un procuratore ha lasciato l’incarico, il contributo di Vetrano è stato caratterizzato da metafore poignantemente legate al mondo del calcio e della cultura, rendendo i suoi discorsi indimenticabili.

Oggi, in un contesto di grande commozione, sarà difficile per i presenti trovare un sostituto che possa incarnare la versatilità e la creatività comunicativa di Vetrano. Le parole del pubblico ministero Vincenzo Russo, nel suo ultimo saluto, saranno un momento clou per riflettere sull’eredità di un uomo che ha dedicato gran parte della sua vita alla giustizia e al servizio pubblico.

l’eredità di vetrano nella procura

Franco Vetrano non sarà solo ricordato perché ha lavorato fianco a fianco di procuratori, ma anche perché ha incarnato un senso dell’appartenenza e della lealtà che ha permeato l’intera Procura. I suoi colleghi sottolineano l’importanza della comunicazione e della collaborazione nel lavoro di squadra, aspetti che sempre più si rivelano cruciali nell’ambito della giustizia. La sua attitudine, spesso descritta come “vulcanica”, ha saputo trascinare e motivare i suoi compagni, creando un ambiente di lavoro stimolante e produttivo.

Con il suo pensionamento, il personale della Procura si trova a riflettere su quanto sia difficile colmare il vuoto che lascerà. Vetrano è stato non solo un collaboratore, ma un vero e proprio collante tra le diverse figure professionali presenti nell’ufficio. La sua carriera è una testimonianza di come la passione e l’impegno possano fare la differenza in ambiti così delicati e fondamentali per la vita della comunità.

Oggi segna un passaggio significativo non solo per Franco Vetrano, ma anche per l’intera Procura di Avellino, che si appresta a scrivere un nuovo capitolo senza una figura centrale come lui, e lo farà imparando dalle sue orme, dalle sue esperienze e dalla sua dedizione al servizio.