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L’evoluzione della mobilità ibrida: il contributo di Gill Pratt e del gruppo Toyota

L'evoluzione della mobilità ibrida: il contributo di Gill Pratt e del gruppo Toyota - Bagolinoweb.it

La ricerca nel settore automobilistico ha trovato un punto di riferimento nell’approccio di Gill Pratt, Chief Scientist Officer di Toyota, il quale ha presentato il concetto rivoluzionario di utilizzo e produzione di veicoli ibridi ed elettrici. In questo articolo, esploreremo il contributo di Toyota alla mobilità sostenibile, le innovazioni nel campo delle batterie e il percorso di sviluppo delle auto ibride, dal lancio della storica Prius ai modelli contemporanei.

Il concetto ‘1:6:90’ di Gill Pratt

Gill Pratt, figura centrale nel panorama della mobilità sostenibile, ha portato alla luce una formula che mette in evidenza l’efficienza della tecnologia ibrida rispetto a quella elettrica. Il suo famoso rapporto “1:6:90” spiega che con una sola batteria di un veicolo elettrico a batteria , è possibile realizzare sei auto ibride plug-in o addirittura novanta auto full hybrid. Questo approccio indica chiaramente come la produzione di veicoli ibridi abbia un impatto minore sulle risorse e sulle emissioni rispetto alla produzione esclusiva di veicoli completamente elettrici. Pratt sottolinea come la scelta di materiali meno rari e più reperibili per le batterie rappresenti un passo importante verso la sostenibilità.

Con un background accademico al MIT di Boston e una carriera all’interno del sistema Toyota, Pratt dirige la ricerca scientifica e la strategia innovativa dell’azienda nel campo della decarbonizzazione e della guida autonoma. Le sue conferenze sono supportate da dati istituzionali, evidenziando la ricerca continua e le innovazioni nel settore delle auto ibride. Emerge, quindi, un chiaro messaggio: le auto ibride non solo riducono le emissioni inquinanti, ma sono anche più pratiche per il consumatore in termini di disponibilità e costi.

La nascita della Prius e il progetto G21

La storia della mobilità ibrida di Toyota ha preso il via con il progetto G21 negli anni ‘90, segnando una svolta nell’industria automobilistica. L’obiettivo era di sviluppare un’auto che fosse ecologica e rispettosa dell’ambiente, senza compromettere il comfort e il piacere di guida. La Prius, lanciata nel 1997, è stata il primo modello a segnare questo cambiamento, combinando un motore a benzina da 1,5 litri con un propulsore elettrico alimentato da un pacco batterie al nickel-metallo idruro.

Questo progetto ha risposto a una crescente preoccupazione pubblica riguardo all’inquinamento ambientale in Giappone. Infatti, mentre il motore termico, pur essendo migliore rispetto a quelli precedenti, non poteva saturare la domanda di sostenibilità, il veicolo elettrico presentava limitazioni significative in termini di autonomia e infrastrutture di ricarica. L’intuizione di unire i punti di forza di entrambe le tecnologie ha permesso di superare queste difficoltà, portando al successo della Prius. Con vendite iniziali di 160 mila unità, questo modello è diventato un simbolo della mobilità sostenibile, dimostrando che era possibile conciliare innovazione e praticità.

L’evoluzione della tecnologia ibrida

Il costante sviluppo della tecnologia ibrida ha visto Toyota realizzare importanti progressi nel design e nella funzionalità dei suoi modelli. La seconda generazione di Prius, lanciata nel 2003, ha rappresentato un significativo miglioramento in termini di dimensioni e potenza. Grazie a innovazioni come il nuovo Hybrid Synergy Drive, questa generazione ha visto un incremento del 50% nella potenza elettrica e una notevole espansione dell’autonomia di guida in modalità elettrica, passando a due chilometri. Durante questo periodo, il modello ha ottenuto riconoscimenti come le 5 stelle EuroNCAP e il titolo di Auto dell’Anno nel 2005.

La terza generazione, lanciata nel 2009, ha portato un’ulteriore espansione dell’ibrido nel mercato, con richieste che hanno superato di gran lunga le aspettative iniziali. Non solo Prius ha continuato a dominare, ma anche modelli come Lexus RX 400h hanno contribuito a introdurre la tecnologia ibrida nel segmento premium. La Prius+ ha ampliato l’offerta con spazi aggiuntivi, rendendo il modello adatto per famiglie.

La leadership di Toyota nella mobilità sostenibile

Toyota ha dimostrato una leadership nel settore dell’ibrido, non solo attraverso innovazioni tecnologiche ma anche attraverso una strategia commerciale ben definita. Con il ritorno della Corolla come modello ibrido e l’introduzione della motorizzazione ibrida in Yaris, l’azienda ha continuato a soddisfare la crescente domanda di veicoli sostenibili. La quarta generazione di Rav4, lanciata nel 2015, ha segnato l’ingresso della variabile full-hybrid in uno dei crossover più iconici della casa automobilistica.

Queste innovazioni hanno contribuito a far crescere le vendite di Toyota da 8,4 milioni di veicoli nel 2015 a 11,2 milioni nel 2023. La gamma di modelli ibridi Toyota include ora il versatile Yaris, Yaris Cross, Corolla in tre configurazioni, Rav4, CH-R e il popolare Highlander, un modello che ha riscosso un grande successo negli Stati Uniti. Tutti questi veicoli non solo rispondono a un cambiamento nei gusti dei consumatori, ma rappresentano anche un passo significativo verso un futuro più sostenibile per l’industria automobilistica.