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Emergenza nella sanità: La neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza a Lamezia Terme in crisi

Emergenza nella sanità: La neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza a Lamezia Terme in crisi - Bagolinoweb.it

La situazione della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza a Lamezia Terme rivela un quadro inquietante per centinaia di famiglie e minori in attesa di assistenza sanitaria fondamentale. I disservizi e i ritardi nell’erogazione dei servizi stanno creando una grave crisi che richiede attenzione immediata. La denuncia arriva dal Coordinamento Sanità 19 marzo, che ha deciso di intraprendere azioni concrete per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla questione.

Ritardi e disservizi che colpiscono i più vulnerabili

Da più di un anno, il servizio di Neuropsichiatria infantile di Lamezia Terme sta combattendo contro una carenza di personale che sta infliggendo danni diretti ai bambini e adolescenti con patologie gravi. Secondo il Coordinamento Sanità 19 marzo, attualmente oltre 100 ragazzi sono in attesa di un percorso valutativo, diagnostico e psicoterapeutico. Questi minori, alcuni dei quali necessitano di cure straordinarie, si trovano in una situazione di stallo totale, senza alcuna prospettiva di ricevere il supporto necessario per il loro sviluppo psico-fisico.

La mancanza di assunzioni ha portato la NPIA a operare con un organico ridotto, incapace di affrontare le crescenti richieste di assistenza. Sono attualmente in carenza figure cruciali quali dirigenti medici, psicologi, logopedisti e assistenti sociali. Questa emergenza non solo influisce sulla salute dei minori, ma crea anche una pressione insostenibile sulle famiglie, costrette a mettere in standby trattamenti fondamentali per la crescita dei loro figli. Le aspettative di cure adeguate vengono infrante da una burocrazia ferma e assente.

L’azione di protesta: un sit-in per far sentire la propria voce

In risposta a questa drammatica situazione, il Coordinamento ha annunciato l’organizzazione di un sit-in di protesta davanti all’ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme. Questa manifestazione ha l’obiettivo di coinvolgere le istituzioni e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione. Le famiglie non possono più vivere nell’incertezza, mentre i loro bambini continuano a soffrire per la mancanza di cure. La speranza del Coordinamento è quella di ottenere una risposta immediata dalle autorità competenti affinché si possano assumere nuove risorse umane, capaci di garantire un’assistenza dignitosa.

Nel corso dell’anno, il Coordinamento ha ripetutamente sollecitato il commissario straordinario dell’ASP di Catanzaro, Generale Antonio Battistini, per richiedere assunzioni di personale. Ma nonostante le promesse fatte, non ci sono stati progressi tangibili. I familiari si sentono abbandonati, in un contesto dove i diritti dei minori sembrano essere messi in secondo piano rispetto a un sistema sanitario in affanno.

Un sistema che spinge verso il privato

Il ritardo nell’assistenza non affligge solo la NPIA di Lamezia Terme, ma si estende anche alla sede di Soveria Mannelli, dove l’uscita dalla scena di un’unica terapeutica ha privato molti bambini di un supporto cruciale. La situazione sta creando un vuoto inaccettabile, lasciando senza risposte famiglie in difficoltà.

Una preoccupazione crescente è la preferenza della Regione verso le convenzioni con strutture private. Mentre il settore pubblico è lasciato a stagnare, il ricorso ai servizi privati sembra essere l’unica risposta. Questa scelta però non affronta il problema strutturale del sistema sanitario, col rischio di ampliare la distanza di accesso alle cure per i minori più vulnerabili. Le domande sul futuro dei bambini rimangono senza risposta: perché non valorizzare e potenziare il sistema pubblico di assistenza?

La promessa di potenziamento della sanità e i passi indietro

Nel periodo post-COVID, il commissario straordinario alla sanità, Roberto Occhiuto, aveva dichiarato l’intenzione di concentrarsi sul rafforzamento delle strutture di Neuropsichiatria Infantile per far fronte ai danni psicologici provocati dalla pandemia. Tuttavia, a distanza di oltre un anno da quelle dichiarazioni, la situazione non ha visto miglioramenti. La mancanza di personale, le lunghe attese e l’inadeguatezza delle strutture rimangono elementi critici che pongono le famiglie in una condizione di estrema difficoltà.

La richiesta di intervento si fa sempre più pressante e nella bocca dei genitori si sente forte la richiesta di un accesso equo e immediato alle cure per i loro figli. Rimanere inattivi di fronte a questa emergenza non è più un’opzione sostenibile. La lotta per una sanità efficiente e accessibile continua, con la speranza che le istituzioni finalmente ascoltino le voci di chi vive quotidianamente questa drammatica esperienza.