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Tragico caso a Bussolengo: la vita spezzata di Francesco Vetrioli e l’omicidio da parte della moglie

Tragico caso a Bussolengo: la vita spezzata di Francesco Vetrioli e l'omicidio da parte della moglie - Bagolinoweb.it

La storia di Francesco Vetrioli, un giovane di 37 anni barbaramente ucciso dalla moglie, Edlaine Ferreira, continua a scuotere la comunità di Bussolengo. I suoi genitori, Roberto Vetrioli e Tomasa Maria Mendoza Gil, si trovano ad affrontare un dolore incommensurabile, convinti che la giustizia non sia stata completamente servita. La vicenda ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica, destando preoccupazione per le dinamiche familiari e le manifestazioni di violenza coniugale.

La cronaca dell’omicidio

Una notte tragica segnata dalla violenza ha avuto luogo il 20 luglio 2022. Edlaine Ferreira, 36 anni, ha inflitto un destino orrendo al marito, mentre lui dormiva nel loro letto a Bussolengo. Secondo la ricostruzione, la donna ha colpito Francesco con un martello, frantumandogli il cranio, prima di tempestarlo di coltellate. È emerso che, dopo aver commesso il delitto, Edlaine ha trascorso diverse ore accanto al cadavere del marito, prima di recarsi in caserma per costituirsi. La gravità della situazione ha portato a una condanna di 24 anni per omicidio, ma la scarsa severità della sentenza ha suscitato forte indignazione tra i familiari della vittima. “Rispettiamo la sentenza ma non crediamo sia giusta”, hanno dichiarato i genitori del giovane, significando che la perdita di Francesco ha gravemente compromesso anche le loro vite.

L’ultimo giorno di Francesco

Il giorno in cui è avvenuto il delitto è impresso nelle menti dei genitori. Francesco, un autotrasportatore, si apprestava a partire per Pisa. I suoi genitori non riuscivano a mettersi in contatto con lui, ma le rassicurazioni che ricevevano da Edlaine generavano solo maggiore ansia. Quando l’azienda per cui Francesco lavorava ha informato il padre, Roberto Vetrioli, che il camion del figlio era ancora fermo, l’angoscia è diventata insostenibile. I tentativi di contattare Edlaine si sono rivelati vani e, alla fine, i carabinieri hanno comunicato la devastante notizia della morte di Francesco. “Non abbiamo avuto il coraggio di entrare in quella stanza dove il sangue di nostro figlio era ovunque”, hanno condiviso i genitori, evidenziando il trauma di una visione che non può essere cancellata.

L’apparente felicità e le dinamiche problematiche

La famiglia Vetrioli ricorda il figlio come un uomo affettuoso, che sembrava vivere una relazione felice con Edlaine. Spesso venivano a cena dai genitori e i due giovani passeggiavano mano nella mano, condividendo momenti che apparivano spensierati. Tuttavia, dietro questa facciata di serenità, i genitori ora sospettano che la realtà fosse ben diversa. Ogni segno di aggressione o malessere nel corpo di Francesco era oggetto di preoccupazione, e i graffi che Tomasa Maria aveva notato sul braccio del figlio non erano da attribuire a incidenti, come egli stesso sosteneva. “Una mamma capisce quando il figlio mente”, ha affermato, esprimendo i suoi sospetti e la sua angoscia.

I ripensamenti e le attese giudiziarie

La condanna a 24 anni di carcere per Edlaine Ferreira ha scatenato reazioni contrastanti. I genitori di Francesco avevano richiesto una pena più severa, considerando l’orrore che avevano vissuto. Ora, la coppia si trova ad aspettare di conoscere le motivazioni della riduzione della pena da parte della corte. “Da quando Francesco è stato ucciso la nostra vita non è più la stessa”, ha confessato Roberto, evidenziando come la tragedia abbia alterato profondamente la quotidianità della sua famiglia. Sostenuto da amici e parenti, Roberto ha dovuto affrontare il ritorno al lavoro e la lotta quotidiana per accettare una perdita così incolmabile. La speranza che un giorno Francesco possa tornare a casa, come se fosse partito per un lungo viaggio, continua a straziare il cuore di una madre e di un padre ancora in lutto.