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Tentativo di evasione dal carcere di Secondigliano: la Polizia Penitenziaria interviene tempestivamente

Tentativo di evasione dal carcere di Secondigliano: la Polizia Penitenziaria interviene tempestivamente - Bagolinoweb.it

Un episodio di forte tensione si è verificato nel carcere di Secondigliano, a Napoli, il 29 settembre, quando un detenuto ha tentato di evadere. Grazie all’attenta vigilanza degli agenti di Polizia Penitenziaria, la fuga è stata immediatamente sventata. Questo evento evidenzia una situazione sempre più critica nelle carceri campane, alla quale il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, noto come Sappe, sta cercando di dare visibilità.

La dinamica del tentativo di fuga

Secondo la ricostruzione fornita dai rappresentanti del Sappe, Raffaele Munno e Donato Vaia, il detenuto coinvolto era di etnia rom e si trovava nel Reparto Adriatico del penitenziario. Il tentativo di evasione è iniziato quando il prigioniero è riuscito a scavalcare il cortile passeggi e si dirigeva verso un’area in cui era stata lasciata una corda, presumibilmente per facilitare la fuga. Tuttavia, le guardie di ronda esterna hanno notato subito il movimento sospetto e sono intervenute tempestivamente, bloccando il detenuto prima che potesse completare il suo piano.

Questo episodio mette in evidenza l’importanza del lavoro della Polizia Penitenziaria, la cui vigilanza e professionalità hanno impedito che potesse verificarsi un evento potenzialmente catastrofico per la sicurezza all’interno e all’esterno del carcere. La rapida azione degli agenti è stata fondamentale e ha evitato situazioni che avrebbero messo in pericolo non solo la vita dei detenuti, ma anche quella degli agenti e dei cittadini che vivono nelle vicinanze.

La situazione penitenziaria in Campania

Il segretario regionale del Sappe, Tiziana Guacci, ha sottolineato come la situazione penitenziaria in Campania continui a essere estremamente critica. Negli ultimi tempi, sono aumentati gli atti di violenza nei confronti degli agenti, mentre si fa sentire sempre di più l’assenza di provvedimenti da parte delle autorità per contrastare queste problematiche. Guacci ha messo in evidenza che i poliziotti penitenziari stanno lavorando in condizioni particolarmente stressanti e gravose, eppure continuano a svolgere il loro compito con grande dedizione, garantendo ordine e sicurezza.

La necessità di un aumento degli investimenti e dell’adozione di nuove tecnologie è stata evidenziata come imprescindibile per migliorare le condizioni all’interno delle carceri. La mancanza di risorse adeguate e di strumenti tecnologici moderni, secondo il sindacato, contribuisce a rendere ancora più complesso il lavoro delle forze di sicurezza. La richiesta di riforme strutturali e di un’adeguata formazione del personale è quindi diventata una priorità per evitare eventi critici come quello avvenuto a Secondigliano.

Appelli e richieste di intervento

Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha voluto esprimere il suo apprezzamento nei confronti degli agenti di Secondigliano, lodando la loro prontezza e professionalità nel gestire un momento così critico. Capece ha descritto il tentativo di evasione come un grave problema di sicurezza che, se non affrontato, potrebbe portare a conseguenze ancor più serie.

L’appello rivolto alle autorità è chiaro: è indispensabile un intervento urgente e strutturale per ripristinare la legalità nel circuito penitenziario. Capece ha indicato la necessità di rivedere le regole d’ingaggio e di garantire un adeguato numero di agenti nelle strutture carcerarie. Solo attraverso azioni concrete sarà possibile affrontare la criticità della situazione attuale e garantire un ambiente di lavoro più sicuro per il personale penitenziario, oltre a una maggiore sicurezza per i detenuti e la comunità.