La questione della riqualificazione dello stadio Maradona di Napoli è diventata un argomento centrale nelle discussioni politiche e sportive in Italia. Mentre si avvicinano le decisioni riguardanti la selezione delle città italiane per gli Europei di calcio del 2032, l’asse di dialogo tra il Governo, il Comune e il Calcio Napoli lavora per trovare un accordo che permetta di sviluppare efficientemente il progetto. Questa situazione si complica ulteriormente con la possibilità di un allungamento dei tempi di finanziamento decidendo dall’Europa, ma le strategie per trasformare l’area intorno a piazzale Tecchio sono in fase di discussione.
Dialogo tra Governo, Comune e Calcio Napoli
Il ministero dello Sport, rappresentato da Andrea Abodi, ha avviato un dialogo intenso con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il presidente del Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis. Gli incontri avvengono in un contesto di “stop and go”, dove le posizioni dei vari attori si cercano di allineare, ma rimangono distanti su alcuni punti cruciali. Da un lato, il Governo è motivato a inserire Napoli tra le cinque città che ospiteranno l’Euro 2032, un’opportunità economica e di visibilità importante per la regione. Dall’altro, De Laurentiis aspira a ottenere la proprietà dello stadio, un passo fondamentale per avviare un progetto di project financing. Manfredi, in quanto “proprietario” dello stadio, rappresenta un elemento cruciale, potendo stipulare un lungo contratto di affido al Napoli, sempre che il progetto ottenga il consenso del Consiglio comunale e soddisfi le esigenze di finanziamento e viabilità.
Il modello Firenze come esempio di riqualificazione
Negli ultimi giorni è emersa una nuova prospettiva ispirata al modello di riqualificazione della zona attorno allo stadio di Fiesole, vicino Firenze. Qui, il Comune ha pianificato investimenti notevoli, pari a 130 milioni di euro, finanziati attraverso il PNRR. Tale strategia potrebbe fungere da esempio per Napoli, dove i fondi del PNRR sono stati destinati ad altre opere, ma la speranza è che possano essere riassegnati per interventi significativi nella zona di piazzale Tecchio. Questi investimenti non sarebbero consentiti direttamente sullo stadio, ma potrebbero riguardare importanti infrastrutture nelle immediate vicinanze, come la Mostra d’Oltremare, che potrebbe diventare un nuovo polo per atleti e sportivi. La possibilità di creare un albergo vicino alla curva A e di aprire i 350 parcheggi sotterranei inutilizzati da decenni rappresentano altre opportunità per la rivitalizzazione dell’area.
Requisiti UEFA e prospettive di intervento
Nonostante le incertezze politiche e finanziarie, lo stadio Maradona presenta già requisiti importanti secondo la UEFA. Con spazi esterni ampi, la presenza di trasporti pubblici efficienti come metropolitane e ferrovie, nonché l’accesso diretto alla tangenziale e la vicinanza all’ospedale San Paolo, la struttura è ben posizionata per ospitare eventi di grande portata. Tuttavia, Napoli ha bisogno di stadi moderni con una capienza di circa 50.000 posti, categoria in cui la città è attualmente carente rispetto a Roma, Torino e Milano. Le prospettive di investimento, supportate da garanzie di prestiti bancari tramite il “fondo-stadi”, potrebbero rappresentare una chance per il Calcio Napoli e per la riqualificazione dell’impianto.
Negli interventi futuri, l’obiettivo sarà quello di discutere apertamente delle modalità di sostegno e delle diverse opzioni finanziarie disponibili. Le autorità hanno pianificato di riunirsi nuovamente a Roma per affrontare queste problematiche, in vista di nuovi sviluppi e decisioni cruciali per il futuro dello stadio e della città di Napoli.