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Nel cuore della Calabria: alla scoperta del Santuario della Madonna delle Armi a Cerchiara

Nel cuore della Calabria: alla scoperta del Santuario della Madonna delle Armi a Cerchiara - Bagolinoweb.it

Percorrere i meravigliosi paesaggi calabresi è un’esperienza che regala stupore e sorprese, specialmente quando ci si dirige verso il Santuario della Madonna delle Armi a Cerchiara. Questo luogo affascinante si erge maestoso all’interno del Parco Nazionale del Pollino, offrendo un mix di bellezze naturali e storie secolari. Il viaggio da Villapiana al Santuario, tra panorami mozzafiato e cultura, rappresenta una vera immersione nella storia e nelle tradizioni di questa terra.

Il viaggio verso il santuario: un percorso di bellezza e natura

Partendo dalla costa tirrenica, il tragitto verso il Santuario della Madonna delle Armi è un’esperienza che incanta ogni visitatore. Abbandonando per un momento le infinte spiagge calabresi, il viaggiatore intraprende una strada tortuosa, costeggiando agrumeti e risaie che colorano il paesaggio. La vista si apre sul letto del torrente Caldarello, fino a unirsi col tradizionale corso della fiumara calabrese, adornata da oleandri e agavi centenarie.

Cerchiara appare all’orizzonte, un piccolo gioiello adagiato elegantemente verso il fondovalle. Ogni curva del percorso invita a una sosta, a contemplare l’impressionante bellezza della natura circostante, che ricorda un’opera d’arte scolpita da un grande maestro. Sull’altro versante, il maestoso Pollino si erge con la sua imponenza, le sue forre e dirupi che arrivano a quasi 700 metri di profondità, come nel caso del Bifurto, celebre per il film “Il buco” di Michelangelo Frammartino. Qui non ci si può esimere dall’ammirare le flora edule: faggi, rosa canina, ginestra dei carbonai, biancospino, viole, genziane e orchidee rare arricchiscono il paesaggio.

Arrivando alle pendici del Monte Sellaro, il Santuario si erge come un baluardo spirituale a 1.015 metri di altitudine, offrendo una vista panoramica sulla Piana di Sibari e sul Golfo di Taranto. La location, abbinata a un’atmosfera di tranquillità e di meraviglia, fa del Santuario un faro di fede e cultura, dove storie millenarie continuano a risuonare.

La storia e il significato del santuario

La tradizione popolare narra che il Santuario della Madonna delle Armi abbia origini antiche, legate a una leggenda che risale al 1450. Durante una battuta di caccia, alcuni cacciatori di Rossano trovarono due icone lignee dei Santi Evangelisti all’interno di una grotta. Questo incontro fortuito, ripetutosi più volte, spinse gli abitanti a costruire una cappella. La grotta, che appartiene alla storia millenaria della regione, ha svolto un ruolo cruciale nel mantenimento delle tradizioni calabresi.

Il passare del tempo ha decretato altri eventi straordinari, come il ritrovamento di un’immagine della Madonna impressa su una pietra, considerata “achiropita” o “non realizzata da mano umana”. Questa scoperta ha ulteriormente alimentato il culto, trasformando il Santuario in un importante punto di riferimento per i pellegrini e gli abitanti del luogo, attratti non solo dalla spiritualità ma anche dalle storie che ogni angolo dell’edificio racchiude.

Il Santuario rappresenta un esempio rilevante del connubio tra storia e fede, un luogo dove la devozione si intreccia con la memoria collettiva di un’intera comunità. La vitalità delle sue tradizioni ha permesso alla struttura di mantenere un legame profondo con le origini, dimostrando come, nel corso degli anni, la storia possa essere simultaneamente venerata e rinnovata.

Pellegrinaggi e tradizioni che attraversano i secoli

Ogni anno, il 25 aprile, Cerchiara si prepara per un evento di grande importanza: il pellegrinaggio verso il Santuario della Madonna delle Armi. I fedeli riscoprono un cammino carico di significati e simbolo di speranza. Il sentiero si snoda attraverso paesaggi montagnosi incredibili, dove la comunità riscopre non solo la propria identità culturale, ma anche un senso di unità che travalica il tempo.

Durante questa giornata, i pellegrini ripercorrono gli stessi passi di quelli che nel 1846 guidarono al miracolo della pioggia, dopo un lungo periodo di siccità. Tale evento ha consolidato ulteriormente il legame tra la Madonna delle Armi e gli abitanti della zona, trasformando il Santuario in un luogo di preghiera e di riflessione.

La tradizione del pellegrinaggio, quindi, diventa un modo per conservare la memoria di eventi storici e religiosi, un percorso che connette le generazioni e che continua a rimandare a pratiche di fede e devozione che si tramandano di anno in anno, creando un senso di continuità nel tempo.

Arte e architettura: un viaggio nel sacro

Il Santuario della Madonna delle Armi non è solo un luogo di fede, ma anche una testimonianza visiva delle varie epoche artistiche che si sono susseguite. Varcando la soglia del portale in pietra bianca locale, i visitatori si trovano di fronte a una chiesa scavata in parte nella roccia, caratterizzata da una pianta irregolare a croce latina. Gli affreschi che adornano le pareti, attribuiti alla scuola napoletana del Settecento, raccontano storie antiche. Tra i più noti spicca la “Gloria della Vergine con Trinità e Santi” e il “Giudizio Universale” di Joseph De Rosa.

Il Santuario riflette anche la ricca storia delle nobildonne che, nel corso dei secoli, hanno contribuito alla sua costruzione e ristrutturazione. I Pignatelli di Cerchiara e i principi Sanseverino di Bisignano sono solo alcune delle famiglie che hanno lasciato il segno in questa vicenda storica. L’altare maggiore del XVIII secolo e la Cappella dei Pignatelli evidenziano le evoluzioni stilistiche e architettoniche che hanno interessato il luogo di culto.

Questa mescolanza di fede, arte e natura non solo rende il Santuario un luogo affascinante da visitare, ma offre anche un’opportunità unica per comprendere meglio la storia culturale e religiosa della Calabria. Ogni angolo, ogni affresco, ogni pietra racconta una storia diversa, creando un ambiente di riflessione e spiritualità che colpisce profondamente i visitatori, anche quelli meno avvezzi a tali esperienze.

Il Santuario rappresenta quindi una tappa obbligata non solo per i pellegrini, ma anche per tutti coloro che desiderano tuffarsi nel ricco patrimonio culturale e naturale calabrese, dove ogni passo verso il Santuario sembra una connessione con il passato e il presente di una terra vibrante e misteriosa.