L’attenzione mediatica attorno alla morte di Amedeo Matacena, ex parlamentare di Forza Italia, ha sollevato interrogativi e suscitudini, specialmente in relazione a sua moglie, Maria Pia Tropepi. Recenti dichiarazioni furbianti hanno minato la reputazione della Tropepi e hanno contribuito a un crescente clima di confusione. Il suo avvocato, Attilio Perrelli, in una nota ufficiale all’ANSA, ha proposto un chiarimento sull’andamento della vicenda e sui dettagli personali che hanno coinvolto la sua assistita.
Le dichiarazioni dell’avvocato Perrelli: una difesa contro la disinformazione
Attilio Perrelli ha messo in evidenza come le informazioni divulgate recentemente non solo abbiano sconvolto la vita privata della signora Tropepi, ma abbiano anche distorto la realtà dei fatti legati alla vicenda giudiziaria. Secondo il legale, è importante sottolineare che l’indagine per omicidio, della quale Maria Pia è oggetto, è ancora in fase di accertamento e non hanno ancora portato a conclusioni definitive. Perrelli ha critico aspramente le notizie che, a suo dire, tendono più a infangare la reputazione della sua cliente piuttosto che a chiarire i fatti, esprimendo così la necessità di precisazioni.
In particolare, Perrelli ha ribadito come la scelta di effettuare un rito religioso keniota per il matrimonio tra Matacena e Tropepi sia stata regolarmente officiata. Il legale ha specificato che il documento di matrimonio è ufficialmente registrato presso un’autorità keniota, a testimonianza della validità di questa unione. Il legame matrimoniale è quindi sano dal punto di vista legale, nonostante la versione distorta che sarebbe circolata in merito.
I dettagli del matrimonio e il divorzio: chiarimenti legali
Le affermazioni dell’avvocato hanno anche toccato la questione dei dettagli legali che circondano il matrimonio di Maria Pia Tropepi con Amedeo Matacena. Secondo quanto riportato, la signora Tropepi è “stata ritenuta di stato libero” al momento della sua unione attuale. Ciò è stato reso possibile grazie a una procura notarile rilasciata dal suo ex marito, che ha consentito legalmente la cessazione degli effetti civili del precedente matrimonio. La legge keniota, attuata correttamente, ha garantito che ogni passaggio fosse svolto secondo le modalità richieste dal diritto locale.
Perrelli ha voluto dissipare qualsiasi dubbio sulla legittimità della unione, sottolineando come ogni procedura relativa al divorzio e al nuovo matrimonio sia stata quanto più trasparente e conforme alla legge. La gara di scandalismi ha rischiato di offuscare la verità, e l’avvocato ha avvertito che “la verità legale deve emergere dalla confusione generata.”
La salute di Amedeo Matacena e le notizie sui testamenti
In merito alle condizioni di salute di Amedeo Matacena, Perrelli ha chiarito che solo coloro che avevano mantenuto un contatto con lui nel tempo potevano conoscere appieno i dettagli delle sue patologie. La sorprendente rivelazione sulle sue malattie è emersa da chi, secondo l’avvocato, “era già distaccato dalla vita affettiva del politico da tempo.” Perrelli ha quindi sottolineato la discrepanza tra la vita privata di Matacena e la conoscenza pubblica di essa.
Un ulteriore punto di discussione sono stati i testamenti di Matacena, redatti a una distanza di oltre dieci anni l’uno dall’altro. Questi documenti hanno suscitato dibattiti e domande sul legame tra la sua volontà e le situazioni che ha affrontato negli ultimi anni, con una particolare attenzione alla sua intenzione di riconoscere riflessi nella vita delle persone a lui care. Perrelli ha chiarito che, a seguito della morte della madre di Matacena, è stato il suo assistito a richiedere la cremazione, non la signora Tropepi, rivelando ulteriori sfumature della vita e delle decisioni di Matacena, che potrebbero non essere state comprese appieno dal pubblico.
Le affermazioni di Perrelli aggiungono un ulteriore strato di complessità a una vicenda già intricata, suggerendo che molte informazioni circolate necessitano di un’analisi più attenta e di un discernimento tra fatti e voci.