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Strage di pecore a Galbiate: oltre 250 capi morti nei pascoli di Lecco

Strage di pecore a Galbiate: oltre 250 capi morti nei pascoli di Lecco - Bagolinoweb.it

Un dramma si è consumato nei pascoli della provincia di Lecco, dove oltre 250 pecore sono morte in poche ore nella zona di Galbiate. L’evento ha scosso la comunità locale e ha suscitato preoccupazione per la salute dell’ambiente e degli animali. Nonostante l’intenso lavoro degli esperti, al momento non ci sono informazioni definitive sulla causa di questa strage di animali. Nel frattempo, si sta mobilitando un’iniziativa per raccogliere fondi a favore del pastore Mauro Farina, che vive un momento di grande angustia a causa di quanto accaduto.

Attesa per i risultati delle analisi

Gli esperti dell’Istituto Zooprofilattico di Sondrio hanno avviato un’analisi approfondita dei campioni prelevati dai tecnici dell’Ats di Brianza. Si attendono gli esiti dei test, che potrebbero chiarire le cause del decesso di così tanti animali in un tempo così ristretto. Attualmente, si stanno valutando due principali ipotesi: la prima riguarda l’assunzione di una vegetazione tossica da parte delle pecore, la seconda l’eventualità che gli animali abbiano bevuto acqua contaminata. Tuttavia, non è da escludere la possibilità che si tratti di un atto doloso. Da escludere, tuttavia, l’epidemia di “Blue tongue“, nota malattia virale che colpisce ovini e bovini.

Le indagini scientifiche sono essenziali per comprendere la dinamica di questa tragedia, e i risultati serviranno non solo a chiarire quanto avvenuto, ma anche a prevenire potenziali future crisi nel settore. La presenza di tossine naturali negli alimenti vegetali o la contaminazione dell’acqua rappresentano problemi che possono avere impatti devastanti sulla zootecnia locale, richiedendo interventi urgenti e appropriati per salvaguardare la salute degli animali e la sicurezza alimentare della comunità.

Misure di sicurezza e restrizioni nella zona colpita

A seguito di questa drammatica vicenda, le autorità locali hanno provveduto a delimitare l’area del prato Bellavista, ubicato all’interno del Parco del Monte Barro. Questa zona è stata dichiarata inaccessibile per garantire la sicurezza sia degli animali rimanenti che delle persone. Le restrizioni includono il divieto di accesso al terreno, il pascolo e la raccolta di materiale vegetale. Inoltre, la tradizionale Sagra di San Michele, evento annuale atteso dalla comunità, è stata annullata per evitare ulteriori problemi.

Il provvedimento di limitazione dell’accesso è una misura preventiva volta a evitare qualsiasi rischio per la salute pubblica e per garantire che le indagini in corso possano svolgersi senza ostacoli. È importante che la comunità comprenda la gravità della situazione e adotti comportamenti responsabili per tutelare il proprio settore agro-pastorale.

Questa vicenda ha scosso non solo il mondo dei pastori, ma ha acceso anche un dibattito più ampio sulle vulnerabilità del settore zootecnico e sulla necessità di adottare pratiche sostenibili, in grado di salvaguardare la salute degli animali e delle risorse naturali.

Iniziativa di solidarietà per il pastore Mauro Farina

In risposta a questo tragico evento, si è mobilitata una raccolta fondi a favore di Mauro Farina, il pastore colpito dalla strage delle sue pecore. La comunità locale si è dimostrata solidale, comprendendo la grave perdita economica e affettiva che questo evento ha comportato per Farina, un uomo emblematico della tradizione pastorale della zona.

Le donazioni serviranno non solo per aiutare Farina a fronteggiare le immediate difficoltà economiche legate alla perdita dei suoi animali, ma anche per supportarlo nel ripristinare la sua attività dopo un evento tanto drammatico. La solidarietà della comunità è fondamentale in momenti simili, poiché dimostra che l’unione fa la forza e che le comunità locali possono sostenersi a vicenda nei momenti di crisi.

Farina, disperato ma determinato, ha espresso gratitudine per il supporto, sperando di poter riprendere, un giorno, le sue attività quotidiane con la medesima passione di sempre. La vicenda pone l’attenzione sui rischi che possono affliggere l’agricoltura e la pastorizia in contesti specifici, sottolineando l’importanza di soluzioni proattive e di interventi tempestivi per evitare simili tragedie in futuro.