La scomparsa di Ampelio Chiarentin, avvenuta all’età di 98 anni, segna la fine di un’era per la pasticceria di Padova. Con la sua creazione, il “Dolce del Santo“, Chiarentin ha dato vita a una delizia confezionata che è diventata il simbolo della religiosità e della tradizione culinaria legata a Sant’Antonio. Questo articolo esplorerà la sua vita e la sua eredità nel panorama gastronomico locale.
La nascita di un simbolo culinario
Ampelio Chiarentin è ricordato non solo come un pasticciere d’eccezione, ma anche come un innovatore che ha saputo valorizzare le radici culturali della sua città. Negli anni ’60, ispirato dalla tradizione dei frati della Basilica di Sant’Antonio, Chiarentin mise a punto una ricetta che avrebbe segnato la storia della pasticceria padovana: il “Dolce del Santo“. Quest’opera d’arte culinaria non è solo un dessert, ma un omaggio al santo patrono di Padova e alla passione per il buon cibo.
Il dolce, descritto come un pane dolce arricchito con marmellata di albicocche, buccia d’arancia candita, mandorle e granella di amaretti, è avvolto in pasta sfoglia. La sua forma ricorda l’aureola di Sant’Antonio, rappresentando sia la sua sacralità che l’impegno di Chiarentin nel diffondere un messaggio di condivisione e aiuto ai bisognosi. Nel corso degli anni, il “Dolce del Santo” è stato imitato da numerose pasticcerie vicino alla Basilica, ma il suo fascino originale resta indissolubilmente legato al nome di Ampelio Chiarentin.
L’eredità di Chiarentin nella pasticceria padovana
Dopo la morte di Chiarentin, il suo lascito è ora nelle mani del figlio Andrea, che gestisce la gelateria Friso, inaugurata nel 1988. Questa attività continua a portare avanti la tradizione pasticcera di famiglia, mantenendo viva la memoria del padre. L’influenza di Chiarentin si riflette non solo nei suoi dolci, ma anche nell’approccio artigianale e nella qualità dei prodotti offerti, elementi che caratterizzano la pasticceria padovana.
La figura di Ampelio Chiarentin non si limita alla creazione del “Dolce del Santo“; è stata un’icona per la comunità locale. Si sosteneva che fosse un uomo gentile e disponibile, qualità che gli avevano permesso di guadagnarsi l’affetto e il rispetto dei suoi colleghi e clienti. La sua scomparsa ha suscitato un profondo cordoglio nel settore, con molti pasticceri che lo ricordano con affetto e riconoscenza.
Riconoscimenti e ricordi
Federica Luni, presidente di Appe , ha descritto Chiarentin come un grande professionista ma anche una persona dal cuore grande, capace di creare relazioni sincere con tutti. Questo aspetto umano ha contribuito a costruire una solida rete di affetti intorno a lui e alla sua opera, caratterizzando il suo operato nel mondo della pasticceria.
Il funerale di Ampelio Chiarentin si svolgerà nella Basilica di Santa Giustina, dove amici e familiari potranno rendere omaggio a un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura gastronomica e religiosa di Padova. La sua eredità, incarnata nel “Dolce del Santo” e nel calore delle sue relazioni, continuerà a vivere tra coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato, mantenendo viva la tradizione del cibo come simbolo di comunità e condivisione.