La scomparsa di Rocco Collarino, avvenuta all’età di 81 anni, segna la fine di un’era per la politica lucana e, in particolare, per il Partito Comunista Italiano . Nato a Roccanova, in provincia di Potenza, Collarino è stato una figura determinante nella vita politica della Basilicata, ricoprendo ruoli di spicco e contribuendo in modo significativo al dibattito socio-politico della regione. La sua morte ha suscitato un’ondata di cordoglio, testimoniata dalle parole di Salvatore Adduce, che ha sottolineato l’importanza del suo contributo in vari ambiti.
Un politico di lunga carriera e di grandi responsabilità
Rocco Collarino è stato Consigliere e capogruppo del PCI nella Regione Basilicata per ben tre legislature, una posizione che attestava il suo impegno e la sua dedizione al politico locale. La sua carriera è iniziata nella circoscrizione di Matera, dove ha avuto l’opportunità di influenzare le decisioni politiche che hanno segnato la storia della regione. Non solo un semplice politico, Collarino ha anche ricoperto il ruolo di Vicepresidente del Consiglio Regionale, un incarico che ha permesso la sua voce di risuonare ancora più forte nelle stanze del potere.
Nei suoi anni come dirigente e funzionario politico del PCI, Collarino si è sempre distinto per la sua capacità di leadership. A metà degli anni ’70, ha assunto la carica di Segretario Provinciale della Federazione del PCI di Matera, dove ha portato avanti una visione chiara e innovativa, appropriata per il periodo di cambiamenti sociali e politici che l’Italia stava vivendo. La sua presenza nel partito ha coinciso con un momento cruciale della storia italiana: il secondo dopoguerra e l’epoca di transizione che ne seguì.
Un contributo significativo al dibattito sui Sassi di Matera
Uno degli aspetti più notevoli della carriera di Rocco Collarino è stato il suo coinvolgimento nel dibattito riguardante i Sassi di Matera e il loro futuro. Collarino ha saputo comprendere l’importanza di questo inestimabile patrimonio culturale e ha attivamente partecipato al suo recupero e valorizzazione.
Guidò la Federazione Provinciale del PCI durante la prima Festa Nazionale de l’Unità, un evento che ha posto i Sassi al centro dell’attenzione nazionale, promuovendo il dibattito su come preservare e valorizzare il patrimonio storico e architettonico di Matera. Collarino, con la sua visione lungimirante, ha contribuito a spostare l’attenzione su temi rilevanti per la città, sottolineando l’importanza di una gestione sostenibile delle risorse culturali. La sua abilità nel parlare di questioni complesse con chiarezza e passione ha influenzato generazioni, accendendo un interesse duraturo per il recupero dei Sassi.
L’eredità di un riformista appassionato
La figura di Rocco Collarino non può essere compresa senza menzionare il suo posizionamento come esponente dell’ala riformista del PCI, conosciuto anche come “migliorista”. Collarino si è distinto nel dibattito interno del partito, per la qualità e l’originalità delle sue argomentazioni, contribuendo a plasmare la direzione politica del PCI all’interno della Basilicata. Non ha mai esitato a esprimere le sue opinioni, anche quando ciò significava affrontare aspri confronti, dimostrando una determinazione incrollabile.
Il suo approccio rigoroso e severo nella difesa dei valori democratici, unito a un’indole appassionata, ha fatto di lui una figura amata e rispettata. Collarino è riuscito a mantenere relazioni cordiali e affettuose con colleghi e cittadini, creando un legame genuino che ha superato le barriere politiche. La sua eredità rimane viva in Basilicata, dove il suo lavoro ha segnato profondamente il percorso di rinnovamento e ristrutturazione che il PCI ha intrapreso. La sua morte segna una grande perdita per la comunità politica e per tutti coloro che hanno condiviso con lui un’esperienza di battaglie e conquiste.