La recente vittoria di Gabriele Silveri, analista finanziario di 45 anni, al Mondiale di Subbuteo tradizionale ha acceso le luci su uno degli sport da tavolo più amati al mondo. Silveri, rappresentante della squadra Italia, ha affrontato una competizione di alto livello che ha visto la partecipazione di atleti da 27 nazioni. Questo straordinario trionfo è il risultato di anni di dedizione e una passione che affonda le radici nell’infanzia.
Un amore che inizia nell’infanzia
La storia di Silveri con il Subbuteo inizia quando, insieme al fratello, si divertiva a sfidarsi con la scatola del gioco sempre a portata di mano. Da quella passione infantile, Gabriele ha vissuto diverse fasi. Durante l’adolescenza, il gioco è stato messo da parte, ma fortunatamente per lui e per il mondo del Subbuteo, è tornato a giocare, e questa volta in modo serio. Nel 2008, ha ripreso a partecipare a competizioni, scoprendo che il Subbuteo non è solo un semplice gioco, ma un’esperienza sociale che permette di viaggiare, conoscere nuove persone e vivere emozioni uniche.
Gabriele descrive le numerose trasferte per tornei che lo hanno portato in giro per l’Europa, da una partecipazione a eventi in Spagna a esperienze in Belgio, Francia e Gran Bretagna. Questi viaggi non sono stati solamente occasioni di gare, ma hanno anche rappresentato un modo per ampliare le proprie vedute e creare legami con altri appassionati. “Il Subbuteo è molto più di un gioco,” afferma incredulo, sottolineando come la competizione crea un legame speciale tra i giocatori.
Il cammino verso la vittoria mondiale
Per accedere al Mondiale, Silveri ha dovuto scalare le classifiche, raggiungendo il settimo posto in Italia e conquistando un posto nella squadra. Accanto a lui, altri tre talentuosi giocatori, che hanno contribuito ai successi dell’Italia. Grazie al supporto della FISCT , Silveri e i suoi compagni hanno potuto concentrarsi esclusivamente sulle gare senza ulteriori preoccupazioni economiche, un aspetto fondamentale per la loro determinazione.
Durante il mondiale, ogni partita si è rivelata una sfida impegnativa, ma il team italiano era ben preparato e consapevole delle proprie capacità. Il fatto di essere stati favoriti ha portato alla squadra una carica aggiuntiva per dare il massimo sul campo. Silveri ha descritto il clima di competizione, l’agonismo e la sportività che hanno contraddistinto questo evento mondiale, che ha visto non solo avversari europei, ma anche giocatori provenienti da Brasile e Giappone.
Il ruolo del Subbuteo tradizionale
In questo contesto, è importante fare una distinzione tra il Subbuteo tradizionale, quello con le basi basculanti, e le varianti moderne del gioco. Silveri spiega che mentre nel Subbuteo tradizionale il gioco si basa su una maggiore tecnica e precisione, nel Subbuteo moderno si presentano basi piatte che facilitano l’esperienza di gioco. Ciò ha impatti significativi sulla strategia e sulla tattica, rendendo il primo molto più orientato alla lettura del gioco e al contropiede.
Al Mondiale, i giocatori italiani hanno affrontato avversari come Spagna, Grecia e Austria all’interno di un girone unico. La competizione mondiale ha visto una preparazione molto accurata, dato che i giocatori erano in ottime condizioni, addirittura al punto di giocare su panni umidi, adatti a esaltare la tecnica e il gioco strategico.
Tunbridge Wells: la culla del Subbuteo
Tunbridge Wells ha un significato speciale per gli appassionati di Subbuteo, essendo il luogo in cui tutto ha avuto inizio oltre 75 anni fa. La città ospitò Peter Arthur Adolph, l’inventore del gioco, e oggi è celebrata con una targa commemorativa. Gabriele Silveri ha vissuto l’emozione di essere riconosciuto anche in questo contesto, vedendo l’entusiasmo degli appassionati che lo hanno avvicinato per scattare foto e chiedere autografi.
Questo calore umano è qualcosa di unico, un legame profondo che unisce i partecipanti agli eventi. Durante il Mondiale, Silveri ha altresì notato quanto fosse intensa la comunità di giocatori, suggerendo che dietro a ogni competizione c’è una rete di supporto e amicizia che ha reso l’esperienza ancor più memorabile.
Castelvecchio Subequo: le radici di un campione
La celebrazione della vittoria da parte di Silveri non si esaurisce al successo internazionale; la sua terra d’origine, Castelvecchio Subequo, ha accolto con orgoglio il trionfo del suo campione. Anche se Gabriele risiede a Roma, il legame con il suo paese d’origine rimane forte. La comunità, unita nella gioia per il suo successo, ha dimostrato affetto e supporto, sottolineando il forte attaccamento ai valori familiari e comunitari.
Quando ha condiviso la notizia della vittoria con i familiari, i complimenti sono iniziati a piovere da ogni parte della vallata, dimostrando quanto la comunità rimanesse parte integrante della sua vita e della sua carriera atletica. In un momento di profonda gratitudine, Silveri ha dedicato la vittoria al padre Domenico, riflettendo sulla dura strada percorsa e sugli sforzi necessari per raggiungere un traguardo così prestigioso. Con grande passione e dedizione, la storia di Gabriele Silveri continua a ispirare chiunque si avvicini al mondo del Subbuteo.