in

La violenza psicologica sulle donne: un assalto invisibile che richiede attenzione

La violenza psicologica sulle donne: un assalto invisibile che richiede attenzione - Bagolinoweb.it

La violenza psicologica sulle donne rappresenta un fenomeno complesso e insidioso che richiede un’analisi approfondita. Seppur meno visibile delle aggressioni fisiche, questa forma di abuso ha conseguenze devastanti su chi la subisce, talvolta anche fatali. Il romanzo “Maresa“, scritto da Angela Porfidia e pubblicato postumo da Terra Somnia Editore, affronta questo tema delicato, offrendo ai lettori una narrazione intensa e profonda che invita alla riflessione. Sabato 28 settembre, presso La Feltrinelli di Caserta, si terrà un incontro di discussione sul libro, con interventi della psicologa Federica Sebasta e dell’editore Paolo Miggiano.

La violenza psicologica: un’emergenza ignorata

La violenza psicologica si manifesta attraverso comportamenti manipolatori, minacce e forme di coercizione che, sebbene non lascino segni esteriori, possono avere un impatto devastante sulla psiche delle vittime. Questo tipo di abuso può instaurarsi lentamente all’interno di una relazione, avvelenando la fiducia e l’autoefficacia della persona. Le conseguenze possono essere paragonate a quelle di un trauma fisico: disturbi dell’umore, ansia, depressione e, nei casi più gravi, esiti tragici come il suicidio.

Diversi studi hanno dimostrato che le vittime di violenza psicologica tendono a rimanere intrappolate in questi rapporti tossici, non riuscendo a riconoscere l’abuso come tale, spesso a causa di manipolazioni dell’aggressore che portano a una forma di isolamento sociale. La paura di non essere credute o di non ricevere supporto può trattenere le vittime in un circolo vizioso di sofferenza.

“Maresa”: un’opera che esplora il trauma invisibile

In “Maresa“, Angela Porfidia racconta una storia di violenza psicologica che non si limita a descrivere eventi drammatici, ma cerca di esplorare la profondità del dolore emotivo e della sofferenza silenziosa. La scrittura di Porfidia riesce a incidere profondamente nell’anima del lettore, trasmettendo il peso delle esperienze vissute dalla protagonista, che diventa simbolo di tutte le donne che affrontano queste situazioni. La pubblicazione del libro è stata frutto di un desiderio della famiglia e dell’editore, che hanno voluto mantenere viva la voce dell’autrice dopo la sua tragica scomparsa.

L’opera riflette non solo il dolore personale, ma anche l’urgenza di riconoscere e comprendere una forma di violenza troppo spesso trascurata dalla società. La narrativa di Porfidia diventa così un mezzo di denuncia e sensibilizzazione, permettendo di affrontare un tema serrato e necessario in un contesto ancora dominato da stereotipi e silenzi.

L’incontro di Caserta: riflessioni e discussione

L’evento del 28 settembre a La Feltrinelli di Caserta rappresenta un’opportunità per approfondire la tematica della violenza psicologica e per dare voce a esperti del settore. Federica Sebasta, psicologa specializzata in dinamiche relazionali e violenza di genere, porterà la sua esperienza e le sue conoscenze nel campo della salute mentale, mentre Paolo Miggiano, scrittore ed editore, offrirà una prospettiva sull’importanza della letteratura come strumento di denuncia.

Durante l’incontro, sarà possibile ascoltare testimonianze, riflessioni e strategie per affrontare e riconoscere i segnali di allerta nelle relazioni. La discussione si preannuncia ricca di contenuti e utile a sensibilizzare il pubblico, sottolineando l’importanza di una maggiore consapevolezza e di un cambiamento culturale rispetto alla violenza sulle donne, che va ben oltre le aggressioni fisiche.

Un’eredità che offre un monito

L’eredità che Angela Porfidia ci lascia attraverso “Maresa” è significativa e toccante. La sua scrittura diventa un obbligo morale per tutti noi: non possiamo più ignorare la violenza psicologica. È fondamentale prestare attenzione ai segnali di sofferenza silenziosa che circondano le donne, perché, come mostrano le statistiche, il maltrattamento psicologico è un fenomeno troppo prossimo a tutti noi.

Mentre ci avviciniamo all’evento di Caserta, è fondamentale entrare in un dialogo onesto e aperto, affinché queste storie possano amplificare le voci di chi vive in silenzio, offrir loro speranza e supporto e avviare un vero cambiamento sociale.