I lavori preliminari attualmente in corso nel Gran Sasso hanno sollevato forti preoccupazioni tra automobilisti e cittadini, ponendo l’accento sulla necessità di un ampio dibattito pubblico riguardo al futuro della montagna più alta dell’Appennino. Le questioni riguardano la gestione delle risorse idriche, il parco nazionale, le gallerie autostradali e i laboratori sotterranei di fisica nucleare. L’appello arriva dal Forum H2O che chiede maggiore trasparenza e informazioni sui danni causati dalla cattiva gestione delle risorse idriche nella regione.
I disagi dei cittadini e l’emergenza idrica
La situazione attuale mette in evidenza problemi significativi per gli automobilisti che si devono confrontare con ingenti disagi a causa dei lavori. Questi interventi sono solo il primo passo di un progetto più ampio e radicale, ma la popolazione si trova a fronteggiare un senso di impotenza, in particolare in un periodo in cui la crisi idrica ha raggiunto proporzioni allarmanti. Da quando, il 28 settembre 2018, la procura di Teramo ha sequestrato la captazione presso i Laboratori di fisica del Gran Sasso, che riforniva l’acquedotto teramano con 80 litri di acqua al secondo, si stima che siano stati persi circa 13 miliardi di litri di acqua potabile. Questo dato preoccupante pone in evidenza il grave problema della crisi idrica a cui la regione è sottoposta da tempo, rendendo ancor più urgente e necessaria una discussione su come gestire le risorse idriche e proteggere il territorio.
In questo contesto, il Forum H2O fa un appello alle istituzioni affinché sia avviato un dialogo che coinvolga tutti gli stakeholders per trovare soluzioni condivise che possano garantire la sicurezza idrica della comunità. La perdita di un bene prezioso come l’acqua potabile deve essere considerata con la massima serietà, e qualsiasi decisione futura relativa al Gran Sasso dovrebbe tener conto delle necessità e dell’impatto sulla vita dei cittadini.
L’appello del Forum H2O sulla gestione delle risorse idriche
Alla luce di queste problematiche, il 13 agosto scorso, il Commissario Caputi ha presentato una proposta per perforare nel Gran Sasso ben 21 sondaggi profondi fino a 320 metri, mirati alla ricerca di acqua. Tuttavia, il Forum H2O ha immediatamente preso posizione contro questa iniziativa, sottolineando che alcuni dei sondaggi pianificati si trovano a grande distanza dalle attuali captazioni e che sussiste una chiara intenzione di compiere indagini preliminari per la perforazione di nuove aree di captazione. Questa pratica, secondo gli attivisti, è assolutamente vietata dalle norme che regolano i parchi nazionali, e tali decisioni dovrebbero necessariamente essere riviste.
Gli attivisti del Forum H2O rimarcano l’importanza di mettere in sicurezza le captazioni esistenti, inclusa quella che si trova nei laboratori, piuttosto che avviare nuovi progetti estrattivi che potrebbero aggravare ulteriormente la già precaria situazione idrica della regione. L’attenzione dovrebbe essere rivolta a garantire un intervento conservativo e sostenibile sulle risorse idriche, non a espansioni che potrebbero portarci a una situazione ancora più critica.
I laboratori di fisica e la necessità di trasparenza
Un altro aspetto rilevante che il Forum H2O ha messo in evidenza riguarda il ruolo dei Laboratori di fisica del Gran Sasso. L’atteggiamento di tale istituzione, secondo il Forum, sembrerebbe indicare una certa riluttanza a condividere i costi e i disagi che sono derivati dalla situazione idrica attuale. Questa questione è di fondamentale importanza, poiché il contrasto tra lo sviluppo scientifico e la protezione delle risorse naturali deve essere equilibrato da un attivo coinvolgimento della comunità e dei cittadini.
In risposta alle esigenze di chiarimento, il Forum H2O ha intrapreso una serie di accessi agli atti presso ministeri e laboratori al fine di comprendere in modo più approfondito le dinamiche sottese a questa situazione. Si richiede particolare attenzione anche su possibili sostanze pericolose legate all’esperimento LVD, la cui gestione e rimozione devono essere affrontate in modo tempestivo.
La necessità di garantire la sicurezza dell’acqua e la tutela dell’ambiente non può essere rinviata; serve, quindi, un ripensamento collettivo su come utilizzare al meglio le risorse del Gran Sasso, in modo da garantire un futuro sostenibile per la comunità locale e per tutti coloro che usufruiscono di questo prezioso ecosistema.