Una recente operazione condotta dai carabinieri ha portato alla luce una rete di spaccio che operava in sordina nelle aree boschive di Nembro e Villa di Serio, nel cuore della provincia di Bergamo. Le attività di controllo, realizzate alla fine della settimana scorsa, hanno visto coinvolti venti carabinieri della Compagnia di Bergamo, supportati dal Nucleo Carabinieri Forestale di Trescore Balneario e dal Nucleo Carabinieri Cinofili di Orio al Serio. L’intervento ha avuto come obiettivo il contrasto consapevole all’uso e al traffico di sostanze stupefacenti, con risultati significativi.
Sequestro di armi, droga e denaro contante
Durante il blitz, i carabinieri hanno setacciato i boschetti delle località Fontanì e Rinnovata, identificando vari accampamenti utilizzati dagli spacciatori. In uno di questi rifugi, ricavato all’interno di una cavità naturale, le forze dell’ordine hanno arrestato due cittadini extracomunitari che avevano precedenti penali. L’operazione ha portato al sequestro di ingenti quantità di sostanze stupefacenti: un panetto di cocaina del peso di 100 grammi e uno di eroina da 50 grammi.
In aggiunta, sono stati rinvenuti 2.700 euro in contante, un machete dalla lunghezza di 48 cm e una pistola con matricola abrasa, accompagnata da cinque cartucce. Le armi, secondo le informazioni raccolte, sono verosimilmente destinate a garantire la protezione degli spacciatori da eventuali tensioni con altre bande o a intimidire clienti morosi. I due arrestati sono stati condotti nella casa circondariale di Bergamo, dove saranno sottoposti ad interrogatorio e procedimenti legali.
Attività di controllo nei mesi precedenti
L’attività di contrasto al traffico di stupefacenti non è stata un caso isolato. Infatti, già nei mesi di luglio e agosto, i carabinieri avevano svolto operazioni simili nelle aree boschive di Grassobbio, San Paolo d’Argon e Montello. In quelle occasioni, erano stati rinvenuti due panetti di hashish per un peso complessivo di 90 grammi, un machete con lama di 37 cm e un’accetta. Queste operazioni hanno coinvolto il controllo di 15 individui sospettati di frequentare le aree boschive per l’acquisto di stupefacenti.
L’inasprimento dei controlli e le operazioni mirate nel tempo hanno portato a un significativo riconoscimento delle dinamiche di spaccio nelle zone boschive. Il fenomeno è infatti sostenuto dall’uso di nascondigli naturali, che offrono agli spacciatori la possibilità di agire con maggiore furtività. Le forze dell’ordine stanno continuando a monitorare la situazione con l’obiettivo di ridurre i crimini legati al traffico di droga e garantire maggiore sicurezza presso le comunità locali. L’assiduità delle indagini e i recenti sequestri rappresentano un passo importante per il ripristino della legalità nelle aree interessate.