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Anticipato il dibattito sulla revisione del regolamento Ue sulle emissioni auto: il ruolo dell’Italia

Anticipato il dibattito sulla revisione del regolamento Ue sulle emissioni auto: il ruolo dell'Italia - Bagolinoweb.it

La questione delle emissioni auto in Europa sta tornando al centro del dibattito grazie agli sforzi del governo italiano, guidato dal Ministro Adolfo Urso. Con l’imminente scadenza del 2035 che prevede il divieto di vendita dei motori a combustione interna, l’Italia sta cercando di ottenere consensi all’interno dell’Unione Europea per una revisione anticipata del regolamento. L’obiettivo è evitare tensioni tra produttori e alleviare le proteste settoriali, che al momento coinvolgono principalmente i settori agricolo e automobilistico.

La missione di Adolfo Urso a Bruxelles

Adolfo Urso si recherà a Bruxelles per una missione decisiva: presentare una proposta di revisione del regolamento sulle emissioni auto alla Commissione Europea e ai vari portatori d’interesse. La sua strategia si rivolge non solo ai membri della Commissione, ma anche ai deputati europei di Spagna, Repubblica Ceca e Austria, che hanno già mostrato una certa disponibilità al dialogo. L’obiettivo immediato è quello di raccogliere il sostegno di altre nazioni membri per un “non paper” da presentare al Consiglio Competitività. Tuttavia, la missione si presenta complessa. Nonostante l’apertura mostrata da alcuni paesi, la discussione non è formalmente in agenda e Bruxelles ha mostrato una certa riluttanza a rivedere le proprie posizioni sui target stabiliti.

Urso punta a sottolineare che l’Italia considera il target del 2035 ancora “possibile“. Tuttavia, per raggiungere tale obiettivo, è necessario iniziare a definire oggi le condizioni che possano facilitare una transizione fluida verso l’auto elettrica. Uno degli aspetti chiave del discorso del Ministro sarà la necessità di investimenti significativi, possibilmente attraverso fondi comuni, per supportare un’industria automotive europea competitiva e sostenibile.

Le linee rosse nell’approccio italiano alla transizione

Il Ministro Urso ha identificato tre linee rosse cruciali per l’industria automobilistica: l’accesso a risorse finanziarie adeguate; una chiara visione di neutralità tecnologica; e la fusione della transizione ambientale con quella digitale. Queste linee guida sono essenziali per affrontare la trasformazione del settore verso soluzioni meno inquinanti. Tra le soluzioni proposte ci sono l’uso di carburanti sintetici, biocombustibili e idrogeno, che potrebbero ampliare le opzioni disponibili per i produttori.

Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’Italia e membro del gruppo ECR, sostiene che il piano di Urso possa segnare una direzione positiva per l’industria europea, sottolineando l’importanza di mantenere competitività in un contesto in continua evoluzione. D’altro canto, Antonio Decaro del Partito Democratico critica la proposta e la definisce “fuori dal tempo,” evidenziando la necessità di adattarsi rapidamente alle innovazioni e alle dinamiche emergenti del mercato automobilistico.

Il ruolo della Germania e la posizione dell’Unione Europea

Nonostante le difficoltà, l’Italia potrebbe trovare alleati nella sua missione. Secondo il Ministro Urso, la Germania è disposta a discutere tutte le possibili condizioni per giungere al target del 2035 con un’industria competitiva. Il vicecancelliere tedesco, Robert Habeck, ha espresso il sostegno della Germania nel trovare soluzioni che non compromettono gli obiettivi ma facilitino l’adeguamento del settore ad un futuro più sostenibile.

Tuttavia, è evidente che la Commissione Europea mantiene una posizione ferma sul non rivedere i target già fissati. Un funzionario dell’UE ha ribadito che rivedere i target attuali porterebbe a ulteriore incertezza per le aziende e rischierebbe di compromettere gli sforzi già in atto. La Commissione è aperta a considerare ruoli più ampi per l’idrogeno e i carburanti sintetici nella transizione, ma manifesta anche impegni per investimenti significativi nel settore industriale auto attraverso il piano d’azione per l’automotive.

La strada per l’Italia e per i suoi colleghi europei è quindi caratterizzata da sfide e opportunità, con la necessità imperativa di bilanciare le pressioni ambientali e le esigenze dell’industria automobilistica in un contesto di trasformazione globale.