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Marco Tardelli compie 70 anni: un viaggio nella carriera del campione italiano del Mundial ’82

Marco Tardelli compie 70 anni: un viaggio nella carriera del campione italiano del Mundial '82 - Bagolinoweb.it

Marco Tardelli compie 70 anni: un viaggio nella carriera del campione italiano del Mundial ’82

Marco Tardelli, icona del calcio italiano e protagonista della storica vittoria nel Mundial del 1982, festeggia oggi il suo settantesimo compleanno. La sua esultanza iconica dopo il gol nella finale contro la Germania Ovest continua a rappresentare un momento di gioia collettiva per l’Italia e un simbolo di un’epoca calcistica unica. In questo articolo, esploreremo la carriera di Tardelli, dagli esordi tra le fila del Pisa fino ai trascorsi come allenatore e commentatore.

Gli inizi della carriera calcistica

Le prime esperienze tra Pisa e Como

Nato a Careggine, un piccolo comune toscano, Marco Tardelli cresce in una famiglia operaia come il più giovane di quattro figli. L’inizio della sua carriera calcistica avviene nel Pisa in Serie C, dove, oltre a calcare i campi, lavora come cameriere in un ristorante nelle vicinanze della famosa Piazza dei Miracoli. Questa esperienza giovanile lo prepara a un futuro da calciatore professionista che lo porterà a giocare nel Como.

Il salto alla Juventus

La grande occasione arriva nel 1975, quando Tardelli viene ingaggiato dalla Juventus, all’epoca una delle squadre più prestigiose del calcio italiano. Durante le sue undici stagioni in bianconero, conquista un palmares straordinario, che include cinque scudetti, una Coppa dei Campioni e una Coppa UEFA. La sua versatilità, intesa come “universale” del calcio, gli consente di eccellere in più ruoli, guadagnandosi il soprannome di “Coyote” dal suo allenatore Enzo Bearzot per la sua capacità di correre in modo instancabile.

Il trionfo della nazionale e il Mundial ’82

Un torneo indimenticabile

Il punto culminante della carriera di Tardelli avviene nel 1982, anno in cui l’Italia vince il Mondiale di calcio. Questa avventura si sviluppa attraverso partite entusiasmanti, con un percorso che vede gli azzurri superare ostacoli imponenti come la squadra dell’Argentina di Diego Maradona e quella del Brasile di Zico. La finale, disputata al Santiago Bernabéu, è una manifestazione del talento e della determinazione della squadra, che sconfigge la Germania Ovest con un punteggio di 3-1.

L’urlo di gioia

Il momento che rimarrà fissato nella memoria collettiva è senza dubbio il gol di Tardelli nella finale. Il suo urlo, reso famoso in tutto il mondo, simboleggia non solo la vittoria personale ma un sentimento di esultanza nazionale, segno di una generazione che viveva un periodo di grande felicità e speranza. Marco Tardelli, in questo contesto, rappresenta un eroe sportivo capace di unire il paese, un simbolo del calcio d’epoca.

Dopo il ritiro: percorso da allenatore e commentatore

La carriera dopo il campo

Dopo la sua carriera di giocatore, Tardelli non abbandona immediatamente il calcio. Inizia a lavorare come allenatore, assumendo il ruolo di responsabile dell’Under 16 italiana prima di diventare vice di Cesare Maldini nell’Under 21, con cui conquista il campionato europeo. Negli anni successivi, guida diverse squadre, tra cui il Como e il Cesena, e funge da assistente nella nazionale maggiore.

Esperienze all’estero e nel mondo dei media

Le esperienze di Marco Tardelli non si limitano all’Italia. Viene nominato ct della Nazionale egiziana e lavora come vice allenatore per la nazionale irlandese. La sua carriera attraversa anche il mondo del commento calcistico, dove partecipa a programmi televisivi, tra cui ‘Domenica Sportiva’, continuando a commentare le gesta dei calciatori e approfondire le dinamiche del calcio contemporaneo.

Il ricordo di un’epoca e l’eredità lasciata

Il dramma dell’Heysel

Tra le numerose esperienze vissute da Tardelli, si segnala il tragico evento dello stadio Heysel, che segna un punto dolente nella sua carriera. La partita, che avrebbe potuto essere una celebrazione della vittoria, si trasforma in una tragedia. Tardelli ricorda il dramma con dolore, ma difende sempre la scelta di scendere in campo, convinto che l’assenza della squadra avrebbe potuto aggravare ulteriormente la situazione.

La passione per il calcio

Oggi, Marco Tardelli scruta il panorama calcistico con la stessa passione che ha segnato la sua carriera, continuando a essere un riferimento per i giovani calciatori e un simbolo di quella generazione che ha saputo emozionare l’Italia intera. Il suo urlo di gioia, scolpito nella storia dello sport, rimane vivo nei ricordi di chi non ha mai smesso di amare il calcio.