Il passaggio delle attività del servizio idrico integrato da Sorical a Congesi a Crotone sta vivendo momenti di grande incertezza. L’operazione, considerata da molti come complessa, ha sollevato un acceso dibattito tra i politici locali, evidenziando problematiche finanziarie e gestionali che potrebbero compromettere il futuro del servizio. Il capogruppo di Forza Italia, Antonio Manica, ha lanciato gravi allarmi riguardo alla situazione economica e alla mancanza di azioni concrete da parte dell’amministrazione comunale.
Situazione economica del consorzio Congesi
Congesi, consorzio di gestione del servizio idrico partecipato da 14 comuni nella provincia di Crotone, sta affrontando un bilancio grave. L’analisi di Antonio Manica rivela un aumento dell’esposizione debitoria, passata da oltre 45 milioni di euro nel 2022 a oltre 53 milioni nel 2023. Gli attivi, rappresentati dai crediti, mostrano un incremento da circa 44 milioni a oltre 51 milioni, ma non bastano a coprire le perdite, che ammontano a oltre 500mila euro.
Dopo otto anni di gestione, Manica definisce quest’ultimo bilancio come il “capolinea” di un’avventura che è iniziata male e ha peggiorato nel tempo, sottolineando il fallimento della gestione di Congesi. Semplificando il quadro, il consorzio non è riuscito a fare tesoro degli errori della precedente società, Soakro S.p.A., anch’essa fallita. Questa situazione finanziaria critica ha destato preoccupazioni sul futuro della continuità aziendale del consorzio, suggerendo che sarebbe stata necessaria una convocazione straordinaria del consiglio comunale per discutere la liquidazione, in quanto socio di maggioranza.
Politica e responsabilità amministrativa
Il Comune di Crotone, detentore della maggioranza delle quote di Congesi, si trova al centro di accuse di non aver gestito adeguatamente la crisi. Manica ha evidenziato che l’attuale amministrazione, composta da Vincenzo Voce, Sandro Cretella e Antonio Scandale, non ha agito tempestivamente, anzi, sembra aver adottato un atteggiamento attendista. L’affermazione che la triade punti su un futuro subentro di Sorical per il servizio idrico senza considerare le necessità immediate di ristrutturazione del consorzio rischia di aggravare ulteriormente la situazione.
Manica sostiene che il Comune ha il dovere di affrontare le proprie responsabilità politiche e amministrative, poiché un’assemblea straordinaria per la liquidazione del consorzio, necessaria considerato il numero di perdite accumulate, non è mai stata convocata. La gestione attuale sarebbe così inadeguata da aver mantenuto in attività un consorzio che non ha mai mostrato segni di ripresa, aggravando di fatto la crisi finanziaria di Congesi.
Possibile subentro di Sorical e prospettive future
La questione del subentro di Sorical nella gestione di Congesi rappresenta un punto cruciale. Manica ha espresso forti dubbi sulla volontà di Sorical di procedere con tale operazione senza un piano di rientro chiaro e senza garanzie sul recupero dei crediti vantati nei confronti del consorzio. Sorical, a detta di Manica, non può assumersi la responsabilità di una gestione che non garantisce il soddisfacimento della propria pretesa creditoria, già ammontante a oltre 25 milioni di euro.
Inoltre, l’approccio dell’amministrazione rischia di apparire come una manovra per distogliere l’attenzione dalle reali difficoltà del Comune nella gestione della partecipata. La strategia politica della triade, nel tentativo di giustificare il subentro senza aver affrontato in maniera adeguata i problemi di fondo, potrebbe tradursi in un fallimento a stretto giro, se le problematiche non verranno affrontate con la necessaria serietà.
Il ruolo della minoranza e le prospettive
Con l’assemblea del consiglio comunale che si avvicina, si attende un momento cruciale per la minoranza politica in Consiglio. Manica avverte che ci sarà l’enorme responsabilità di affrontare le politiche gestionali dell’amministrazione riguardo alla situazione di Congesi e di Akrea, un’altra partecipata con problematiche simili.
La minoranza, già indebolita da recenti cambi politici, potrebbe trovarsi in difficoltà nel contrastare il volere della maggioranza, ottenendo risultati concreti in una situazione così fragile. Ci sono preoccupazioni anche per il futuro di Akrea, che, se non si procederà a un cambio di rotta, rischia di ripercorrere le orme di Congesi. Le prossime settimane saranno decisive per comprendere come l’amministrazione comunale intende affrontare le difficoltà del servizio idrico integrato e se ci saranno reali cambiamenti nella gestione e nella trasparenza delle operazioni.