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L’economia del mare in Italia: la necessità di una visione unificata per massimizzare le opportunità

L'economia del mare in Italia: la necessità di una visione unificata per massimizzare le opportunità - Bagolinoweb.it

Le osservazioni del presidente di Assonautica Italiana, Giovanni Acampora, durante il Forum ‘Risorsa Mare’ tenutosi a Palermo mettono in evidenza le sfide e le opportunità della blue economy in Italia. Con un valore complessivo di 178 miliardi di euro, la blue economy rappresenta una parte significativa dell’economia nazionale, contribuendo alla creazione di posti di lavoro e a un miglioramento della competitività. Tuttavia, Acampora sottolinea l’importanza di superare un approccio parcellizzato e sviluppare una strategia nazionale efficace.

La blue economy in Italia e il suo impatto

Il termine “blue economy” si riferisce a tutte le attività economiche legate al mare, dalla pesca al turismo, fino alla nautica e all’industria marittima. Secondo i dati presentati da Giovanni Acampora, la blue economy nazionale vale 178 miliardi di euro, di cui una quota considerevole deriva da attività dirette e indirette. Questa cifra equivale a circa il 10,2% del valore aggiunto dell’intera economia italiana, un contributo notevole che coinvolge oltre un milione di addetti e più di 228.000 imprese.

L’economia del mare non solo fornisce opportunità economiche, ma presenta anche un potenziale notevole per la sostenibilità ambientale e la conservazione delle risorse marine. Di fronte a queste evidenze, l’Italia è chiamata a investire e promuovere politiche che possano sfruttare al meglio le risorse marine senza compromettere l’integrità ecologica.

La necessità di un approccio integrato

Durante il suo intervento, Acampora ha sottolineato l’importanza di un approccio unitario per affrontare le problematiche che interessano la blue economy. Esistono attualmente sportelli telematici per la facilitazione di alcune procedure, ma questi operano in modo settoriale, limitando l’efficacia delle politiche e delle misure a servizio delle imprese. Secondo Acampora, è fondamentale superare queste barriere per creare un “Sportello unico nazionale” dedicato all’economia del mare, che possa offrire supporto e servizi integrati a tutti i settori coinvolti.

Un simile sportello dovrebbe fungere da punto di riferimento per le imprese, fornendo informazioni, assistenza nella navigazione burocratica e supporto nella digitalizzazione. Attraverso un sistema armonico e collaborativo, l’Italia potrebbe aumentare la competitività nel settore marittimo, garantendo un uso più efficiente delle risorse e promuovendo innovazione e crescita sostenibile.

Riforme e innovazione: il ruolo del nuovo codice della nautica

Il recente Regolamento di attuazione del codice della nautica da diporto è stato definito da Acampora come un passo importante verso la semplificazione delle procedure. La complessità burocratica è uno degli ostacoli principali che le imprese devono affrontare nel settore nautico. Tuttavia, la semplificazione non può essere vista come un obiettivo isolato. È necessaria una visione più ampia che integri la digitalizzazione e la sburocratizzazione, promuovendo strumenti moderni e accessibili per le aziende del settore.

La digitalizzazione rappresenta un’opportunità straordinaria per migliorare l’efficienza e ridurre i costi operativi. La creazione di piattaforme digitali integrate potrebbe ridurre il tempo necessario per ottenere permessi e licenze, agevolando così le imprese e incentivando investimenti nel settore. L’importanza di un approccio di sistema è fondamentale per generare sinergie tra i vari settori dell’economia marittima e massimizzare i benefici per la collettività e l’ambiente.

Questi cambiamenti necessari richiedono non solo la volontà politica, ma anche un dialogo costante con tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni alle associazioni di categoria, fino alle imprese stesse. La sfida è quella di rafforzare l’unità per superare le difficoltà, promuovendo un futuro sostenibile e prospero per l’economia del mare in Italia.