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Esplosione di sfide sessuali tra minori: il Codacons lancia un allarme nazionale

Esplosione di sfide sessuali tra minori: il Codacons lancia un allarme nazionale - Bagolinoweb.it

La proliferazione di sfide sessuali online tra i minorenni ha sollevato preoccupazione tra le autorità italiane. Il Codacons, associazione di consumatori molto attiva sul fronte della tutela dei diritti dei cittadini, ha presentato un esposto all’Autorità per le Comunicazioni, alla Polizia Postale e a 104 Procure della Repubblica, sottolineando i rischi e le implicazioni legali di queste pratiche pericolose.

La crescente cultura delle challenge online

L’era digitale ha portato alla diffusione di fenomeni sociali unici, in particolare tra le nuove generazioni, come la Generazione Z. Le challenge online, o “sfide virali”, stanno diventando sempre più comuni, creando una sorta di competizione social per la visibilità e l’accettazione. Il Codacons ha evidenziato in modo chiaro come queste sfide possano comportare il rischio di comportamenti autolesionisti e, in alcuni casi, di atti sessuali inappropriati tra i minorenni. Spesso queste sfide sono amplificate dai social media, dove video e contenuti vengono condivisi con un pubblico potenzialmente vasto, alimentando così dinamiche di emulazione e imitazione.

Il Codacons ha indicato che queste challenge possono essere caratterizzate da contenuti violenti o sessualmente espliciti, trasformandosi in un terreno fertile per comportamenti rischiosi. I partecipanti cercano approvazione tramite like e commenti, evidentemente mossi dalla voglia di diventare virali. Questo desiderio di notorietà online può condurre a decisioni impulsive e pericolose, potenzialmente dannose.

Le sfide sessuali e i loro pericoli

Nel contesto dell’allerta lanciato dal Codacons, le sfide a sfondo sessuale rappresentano una preoccupazione particolare. L’associazione ha sottolineato come questi comportamenti non solo possano mettere a rischio la salute fisica e mentale dei partecipanti, ma possano anche esporre i minorenni a situazioni di sfruttamento e violenza. Tra i rischi più gravi identificati ci sono la diffusione di malattie infettive, l’introduzione all’idea di pedopornografia e la normalizzazione della violenza sessuale.

Il Codacons ricorda che codici penali esistenti già contemplano reati simili, e ha richiamato l’attenzione sul reato di “adescamento di minorenni“, definito dall’art. 609 undecies del Codice Penale. Questo reato si applica a chi cerca di guadagnare la fiducia di un minore tramite mezzi manipolatori, sia di persona che attraverso internet. Inoltre, un fenomeno correlato, noto come “sex tortion“, coinvolge ricatti sessuali in cui i minorenni vengono spinti a compiere atti sessuali in cambio di denaro, ulteriore motivo di preoccupazione per il Codacons.

Richieste e misure preventive

Alla luce di quanto emerso, il Codacons ha emanato richieste chiare di intervento. L’associazione ha sollecitato l’Agcom e la Polizia Postale a implementare misure di contenimento per fermare la diffusione di questi contenuti pericolosi. Le proposte includono il blocco e la limitazione della pubblicazione di video e materiali che incoraggiano comportamenti rischiosi. Queste misure sono viste come essenziali per garantire un ambiente più sicuro per i minorenni.

Contestualmente, il Codacons ha chiesto che 104 Procure della Repubblica in tutta Italia avviino indagini su questi fenomeni emergenti. L’obiettivo è di capire meglio la portata e gli effetti di queste sfide e impedire danni irreparabili. La speranza è che l’attenzione mediatica e l’impegno delle autorità possano contribuire a una maggiore tutela dei minori in un contesto digitale sempre più complesso e potenzialmente pericoloso.

L’allerta del Codacons sottolinea l’importanza di un’azione tempestiva e coordinata per affrontare questa emergenza sociale, evidenziando la necessità di un dialogo aperto tra genitori, educatori e istituzioni per proteggere i giovani da contenuti dannosi e influenze nefasti della rete.