A Napoli, si è svolta la First International Conference on Buffalo Mozzarella and Milk Products, un evento di grande rilevanza che ha riunito rappresentanti delle principali organizzazioni lattiero-casearie a livello globale. La conferenza ha messo in evidenza il documento finale che sarà presentato al G7 dell’agricoltura in corso a Ortigia. Questo documento affronta questioni cruciali per il settore, tra cui la necessità di contrastare le fake news e promuovere una maggiore trasparenza nel mercato dei prodotti agroalimentari. Spunti di riflessione sono emersi riguardo la sostenibilità delle pratiche attuali e l’interazione tra l’industria tradizionale e le nuove frontiere alimentari.
La necessità di proteggere le produzioni agroalimentari
Il documento elaborato dai partecipanti al congresso sottolinea l’esigenza di mettere fine agli attacchi indiscriminati contro l’agricoltura, in particolar modo quella italiana ed europea, che si caratterizza per il suo basso impatto ambientale e per un elevato standard di benessere animale. I rappresentanti hanno denunciato la critica generalizzata che tende a equiparare le pratiche agricole europee con quelle di altre regioni del mondo, dove le norme ambientali e il rispetto per gli animali possono non essere adeguate. Il contributo dei sistemi agroalimentari nella produzione di emissioni è stato quindi sottolineato come minimo, evidenziando l’impegno verso pratiche sostenibili che rispettano la biodiversità e promuovono la sostenibilità.
La conferenza ha messo in luce anche la distinzione tra i vari sistemi agricoli, promuovendo l’idea che l’Europa possa e debba esportare le proprie buone pratiche e normative nel resto del mondo, piuttosto che essere accusata ingiustamente di alimentare l’inquinamento. L’approccio europeo, basato su standard di qualità, sicurezza alimentare e sostenibilità, potrebbe fungere da modello per altre nazioni, incentivando un cambiamento positivo nella filiera alimentare globale.
Contro i cibi artificiali: una visione critica
Durante il congresso, è stata distinta la questione dei cibi artificiali, i quali sono visti come una minaccia alle produzioni tradizionali e alla sicurezza alimentare. I partecipanti hanno esposto le proprie preoccupazioni riguardo alle opzioni alimentari a base cellulare prodotte in laboratorio. Se da un lato queste soluzioni sono presentate come innovative e sostenibili, dall’altro si argomenta che possiedano un impatto ambientale spesso maggiore rispetto agli allevamenti tradizionali.
Si è evidenziato come l’industrializzazione della produzione di cibi artificiali possa risultare dannosa per il settore agroalimentare, poiché concentrerebbe la potenza produttiva nelle mani di pochi con accesso a tecnologie avanzate. L’assunto che i cibi prodotti in laboratorio possano risolvere il problema della fame nel mondo è messo in discussione, richiamando l’attenzione sui rischi sanitari associati. Le modalità di produzione non ancora consolidate sollevano dubbi sulla sicurezza, considerando che storicamente l’alimentazione umana si è basata su cibi naturali.
Trasparenza e chiarezza per il consumatore
Un punto cruciale affrontato nella conferenza è la richiesta di maggiore trasparenza nei processi di etichettatura, che si estende oltre la questione dei cibi artificiali. Si è discusso delle problematiche legate all’uso improprio di terminologia come “latte” per referirsi a bevande di origine vegetale. Questo non solo genera confusione nel consumatore finale, ma mina anche la reputazione dei prodotti lattiero-caseari tradizionali.
La necessità di un sistema di etichettatura che permetta ai consumatori di fare scelte informate è apparsa fondamentale. Viene proposto un impegno per una regolamentazione globale che definisca chiaramente i termini da utilizzare e stabilisca criteri specifici per i prodotti vegetali, garantendo che la denominazione di origine e la qualità delle produzioni storiche non vengano compromesse.
Questa conferenza internazionale si inserisce nel contesto più ampio degli eventi dedicati all’industria della mozzarella di bufala, anticipando il ‘World Buffalo Congress‘, che si terrà a Napoli nel 2026, un’occasione per ribadire l’importanza della filiera lattiero-casearia campana a livello globale.