L’attenzione verso tematiche sociali fondamentali come l’abitazione e l’accoglienza dei migranti caratterizza l’operato del nuovo arcivescovo di Firenze, Gherardo Gambelli. Durante l’incontro con l’associazione Oasi Laudato sì, tenutosi presso la Casa dei Missionari Comboniani, il prelato ha affrontato le sfide della città toscana, sottolineando il bisogno di un’azione concreta per migliorare le condizioni di vita dei cittadini e dei migranti.
La questione abitativa a Firenze
Uno degli argomenti centrali dell’incontro è stata la questione degli immobili sfitti, un problema che affligge Firenze da anni. L’arcivescovo Gambelli ha evidenziato come, nonostante le circa 10.000 abitazioni non occupate in città, molti cittadini lottino quotidianamente per trovare un alloggio adeguato. Questa situazione diventa particolarmente drammatica per le famiglie più vulnerabili, che si trovano a fronteggiare affitti proibitivi e una mancanza di disponibilità sul mercato.
L’arcivescovo ha richiamato alla mente l’importante opera del sindaco Giorgio La Pira, il quale all’inizio degli anni Cinquanta aveva intrapreso azioni incisive per affrontare questa emergenza. La requisizione di case non occupate, sebbene controversa e criticata da alcune frange della società, dimostra un modello di intervento che avrebbe potuto generare un cambiamento significativo nella vita degli abitanti. Oggi, Gambelli sembra voler seguire le orme di La Pira, ponendo la questione dell’abitare al centro della sua agenda pastorale. È evidente che l’arcivescovo vuole sensibilizzare la comunità riguardo questa problematica e incoraggiare un impegno collettivo.
L’accoglienza dei migranti e il suo significato
Un altro tema scottante trattato nel corso dell’incontro è stato quello dei migranti, che sarà al centro della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato in programma nella Cattedrale di Firenze. In preparazione dell’evento, Gambelli ha inviato una lettera alle parrocchie, invitando la comunità a riflettere su temi quali inclusività e solidarietà. Le sue proposte si basano sull’idea che la terra appartiene a tutti e che le migrazioni sono spesso il risultato di conflitti, disastri naturali e povertà, come indicato anche nell’enciclica Laudato sì di Papa Francesco.
L’arcivescovo ha messo in evidenza l’importanza di ascoltare il “grido dei poveri” e di attivarsi per abbattere i confini che dividono le comunità. Questa visione si traduce in iniziative che promuovono l’integrazione e il rispetto delle identità culturali e religiose. L’amicizia tra Gambelli e Hamdan Al Zeqri, guida spirituale islamica dei detenuti nella casa circondariale di Sollicciano, rappresenta un esempio significativo di come le diverse fedi possano collaborare e sostenersi a vicenda nella ricerca del bene comune.
La cura del creato e la responsabilità sociale
Infine, l’arcivescovo Gambelli ha dedicato un ampio spazio alla discussione sulla cura del creato e sull’ambiente. Questo aspetto è parte integrante della missione di Oasi Laudato sì, dove vengono promosse iniziative ecologiche e progetti di agricoltura sociale. Gambelli ha sottolineato l’assurdità della presenza di vasti terreni di ulivi abbandonati in Toscana, invitando a valorizzare questi spazi attraverso un coinvolgimento attivo delle persone, in particolare delle fasce più anziane della popolazione.
La creazione di orti sociali e altre iniziative di denuncia contro le ingiustizie ambientali sono già in fase di progettazione e si prefiggono di unirsi a una più ampia strategia di educazione e sensibilizzazione della comunità. L’intento è chiaro: utilizzare l’insegnamento e la pratica di una maggiore consapevolezza ecologica per stimolare un cambiamento radicale nelle abitudini quotidiane dei fiorentini, contribuendo soprattutto al miglioramento della qualità della vita degli strati più vulnerabili.
L’incontro con Oasi Laudato sì ha così rappresentato una tappa importante nel cammino verso una Firenze più solidale e sostenibile, con l’arcivescovo che ha dimostrato la sua disponibilità ad ascoltare, imparare e agire per il bene comune della comunità.