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La fondazione “Città di Avellino” prende il controllo di teatri e cinema storici per rilanciare la cultura

La fondazione “Città di Avellino” prende il controllo di teatri e cinema storici per rilanciare la cultura - Bagolinoweb.it

L’amministrazione comunale di Avellino ha fatto un’importante mossa nel panorama culturale della città, assegnando la gestione di alcuni edifici storici di rilevanza come il Teatro Carlo Gesualdo, l’ex Cinema Eliseo e la Casina del Principe alla Fondazione “Città di Avellino”. Questo passaggio avviene sotto la direzione di Angelo Maietta, riconfermato dalla nuova sindaca Laura Nargi. Un’iniziativa che mira a risvegliare il patrimonio culturale della città, attraverso la creazione di un assessorato esterno dotato di risorse autonome.

La gestione del Teatro Carlo Gesualdo e altri edifici

Il Teatro Carlo Gesualdo, uno dei luoghi simbolo della cultura avellinese, è ora sotto la supervisione della Fondazione “Città di Avellino”. Questo cambiamento segna una fase cruciale nel percorso di valorizzazione dell’arte e della cultura in città, un progetto già avviato dall’ex sindaco Gianluca Festa. Il nuovo piano gestionale include anche l’ex Cinema Eliseo, una storica sala cinematografica che ha contribuito alla vita sociale e culturale di Avellino, e la Casina del Principe, luogo di rilevanza storica. L’obiettivo finale è quello di utilizzare questi luoghi non solo come spazi performativi, ma anche come centri di aggregazione e formazione culturale.

Con la conferma di Angelo Maietta, già direttore generale sotto l’amministrazione precedente, la Fondazione mira a garantire una continuità nelle strategie di programmazione culturale. Le aspettative sono alte: la gestione unificata delle strutture culturali dovrebbe facilitare la creazione di eventi, spettacoli e iniziative culturali diversificate, contribuendo a rendere Avellino un polo attrattivo per cittadini e turisti.

Un assessorato esterno per una politica culturale autonoma

Un aspetto rilevante del nuovo piano è la creazione di un assessorato esterno con budget autonomo. Questa scelta, sebbene innovativa, non è priva di sfide. La nuova struttura avrà l’obiettivo di raccogliere risorse sul territorio e creare sinergie con attori locali, ma dovrà anche affrontare la questione della sostenibilità economica a lungo termine. L’assessorato si propone di coordinare le attività culturali e di utilizzare i fondi disponibili in modo strategico, puntando a un miglioramento della qualità dei servizi offerti.

Questo approccio mira a concretizzare la visione di ex sindaci come Antonio Di Nunno, il quale ha fatto del recupero degli edifici storici una delle sue priorità. L’intento è quello di riqualificare immobili che, in passato, sono stati trascurati, trasformandoli in spazi vitali per la cultura e l’istruzione, utilizzando anche i fondi europei. L’assegnazione dell’autonomia gestionale rappresenta un’opportunità significativa per innovare, coinvolgendo la comunità e riflettendo sulle esigenze culturali della popolazione.

Il valore storico e culturale dei luoghi coinvolti

Il Teatro Carlo Gesualdo e gli altri edifici rappresentano non solo spazi fisici, ma anche simboli di un patrimonio storico e culturale da preservare e valorizzare. Il Gesualdo, ad esempio, non è solo un teatro; è un luogo che ha ospitato artisti e eventi di grande rilievo e che ha contribuito alla formazione culturale del territorio. L’ex Cinema Eliseo, con la sua lunga storia, è stato per decenni uno dei principali luoghi di intrattenimento per le generazioni avellinesi, mentre la Casina del Principe rappresenta un’importante testimonianza della storia architettonica locale.

La sfida della Fondazione “Città di Avellino” è quella di ridare vita a questi luoghi, portandoli nuovamente al centro della vita culturale della città. Sostenere la progettazione di eventi e iniziative artistiche in questi spazi sarà fondamentale per rilanciare Avellino come un punto di riferimento culturale nel Mezzogiorno. Creare un dialogo tra il passato e il presente è essenziale per costruire un futuro culturale che possa attrarre sia residenti che visitatori.

L’iniziativa è quindi vista come un passo significativo verso la creazione di un ecosistema culturale che resti vivo e dinamico, promuovendo non solo la fruizione delle arti, ma anche l’educazione e la crescita culturale della comunità avellinese.