Un dramma consumato nelle prime ore del mattino ha scosso la comunità di Nuoro, dove Roberto Gleboni, un operaio forestale di 48 anni, ha ucciso la moglie e la sorella prima di suicidarsi. Le circostanze che hanno portato a tale gesto estremo rimangono avvolte nel mistero, mentre gli inquirenti cercano di ricostruire la dinamica degli eventi.
La descrizione del vicino e la persona che tutti conoscevano
Armando Lodi, un vicino di casa di Gleboni, lo descrive come una persona tranquilla e disponibile, ben voluta dai residenti del quartiere. “Era sempre pronto ad aiutare gli altri; una volta voleva prestarmi la sua auto dopo che mi avevano rubato la mia”, racconta Lodi, tracciando un profilo di una persona apparentemente distante da qualsiasi forma di violenza. Gleboni era un sindacalista della Cisl, un amante degli animali e un lavoratore impegnato nella sua professione. Questo contesto rende ancora più scioccante quanto accaduto.
La ricostruzione dei fatti della mattina drammatica ha rivelato che Gleboni abitava al pian terreno di un palazzo in via Ichnusa, in affitto dalla sorella di un vicino che è stato ferito. Lodi racconta che, poco prima dell’incidente, in zona non c’erano segni di tensione. “Non ho sentito nulla, solo un forte tuono”, dice il testimone, che ha riferito come i vicini abbiano successivamente udito gli spari, allertando prontamente la Polizia.
L’arrivo delle forze dell’ordine e la conferma della tragedia
Le forze dell’ordine hanno rapidamente isolato l’area, segnalando un evidente stato di emergenza. Le urla di disperazione provenienti dall’abitazione della sorella e della madre di Giusi Massetti, la moglie di Gleboni, sono state udite da numerosi passanti. La drammaticità della scena ha catturato l’attenzione di una comunità incredula di fronte a una tale crudeltà.
Nella casa dell’anziana madre di Gleboni, dove l’uomo si è tolto la vita, è intervenuto il Pubblico Ministero di turno della Procura di Nuoro e il medico legale Roberto Demontis, giunto da Cagliari. I dettagli sulla strage continuano a emergere, e la comunità rimane in attesa di chiarimenti sulle motivazioni che hanno portato a questo gesto. La violenza domestica è un tema delicato ma purtroppo réale, e il caso di Gleboni si inserisce in un contesto che evidenzia come la facciata di normalità possa nascondere tragiche verità.
Le indagini in corso e il vertice in prefettura
La dinamica e i contorni precisi dell’episodio sono attualmente oggetto di un’inchiesta approfondita. È in corso un vertice in Prefettura, guidato dalla Prefetta Alessandra Nigro, che sta coordinando gli sforzi tra le forze dell’ordine e gli organi competenti. Le testimonianze dei vicini e gli elementi raccolti dalle forze dell’ordine saranno fondamentali per comprendere le motivazioni che hanno spinto Gleboni a compiere un atto così tragico.
La Prefettura ha dichiarato che le indagini proseguiranno con la massima serietà e urgenza, e gli ufficiali stanno raccogliendo tutte le informazioni necessarie per ricostruire la sequenza degli eventi. La comunità si interroga ora su come una persona apparentemente tranquilla possa aver nascosto un conflitto interno così profondo, con la speranza che le ricerche possano portare a una migliore comprensione della situazione.