Con l’obiettivo di rinforzare il ruolo dell’Università degli Studi della Basilicata come un punto di riferimento per l’alta formazione, la ricerca e l’innovazione, tre consiglieri regionali del Partito Democratico hanno presentato una proposta di legge al Consiglio Regionale. Questo intervento mira a garantire servizi di apprendimento continuativo e sostenibile, supportando così l’economia, l’ambiente e la società della regione.
Un nuovo accordo per l’università
Oggi, a Potenza, i consiglieri regionali Piero Lacorazza, Roberto Cifarelli e Piero Marrese hanno esposto i dettagli della proposta in vista della scadenza dell’accordo decennale, che termina il 31 dicembre e prevede un investimento di 14 milioni di euro. I tre esponenti della minoranza hanno messo in evidenza l’importanza di avviare una discussione adeguata per costruire un “nuovo patto” tra la Regione e l’Università. Senza tale intervento, la pericolosa tendenza alla fuga di studenti dalla Basilicata potrebbe amplificarsi ulteriormente.
Il danno causato dalla discriminazione nella distribuzione dei fondi nazionali è un aspetto cruciale della discussione. Secondo i consiglieri, le università del Nord Italia beneficiano maggiormente del trasferimento di studenti, amplificando le differenze tra le aree del paese. In questo contesto, è stata proposta l’idea di introdurre il titolo congiunto come strumento per attrarre studenti e mantenere quelli già presenti in regione.
Il piano di sostegno per il futuro
La proposta di legge delineata dai consiglieri prevede attuazioni significative per un piano di sostegno della durata di dodici anni, che ha come obiettivo principale quello di aumentare l’attrattività dell’Università della Basilicata per gli studenti e i ricercatori provenienti anche da altre regioni. Questa iniziativa è supportata da una serie di finalità specifiche, tra cui la valorizzazione delle aree interne e il potenziamento della dimensione culturale dell’ateneo.
Il progetto contempla la creazione di sinergie più forti con il sistema sanitario della regione, per meglio integrare la formazione e la ricerca nel contesto delle esigenze socio-economiche locali. Per raggiungere questi obiettivi, è essenziale sviluppare interazioni diverse tra l’Università e il territorio, migliorando l’offerta didattica e sostenendo accordi strategici con altre università.
Mobilità e opportunità per gli studenti
Un punto cardine della proposta è la mobilità. Attualmente, circa 12.000 studenti sono costretti a lasciare la Basilicata per proseguire i propri studi. I tre consiglieri hanno sollevato interrogativi sul perché non si possa immaginare un progetto in grado di arginare questa fuga, specialmente quando esistono leggi che consentono tali sviluppi.
La mobilità degli studenti e dei ricercatori non rappresenta solo un’opportunità per coloro che studiano, ma è anche una chance per l’Università di accrescere il proprio prestigio e ampliare il proprio portafoglio di risorse umane. Per facilitare questo processo, è cruciale migliorare i luoghi di studio e fornire agli studenti le infrastrutture necessarie per una formazione di alto livello.
L’iniziativa dei consiglieri del PD si configura quindi non solo come una risposta alle sfide attuali, ma come un progetto a lungo termine per investire nel futuro dell’Università della Basilicata e della regione stessa, ponendo le basi per un ambiente di apprendimento più inclusivo e sostenibile.