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Vendemmia 2024: stime all’insegna della qualità e crescita rispetto al 2023

Vendemmia 2024: stime all’insegna della qualità e crescita rispetto al 2023 - Bagolinoweb.it

Le recenti stime sulla vendemmia 2024 rivelano un incremento significativo della produzione vitivinicola in Italia, dopo un anno difficile caratterizzato da eventi climatici avversi. La presentazione delle previsioni elaborate dall’Osservatorio Assoenologi, ISMEA e Unione Italiana Vini ha avuto luogo a Ortigia, Siracusa, in occasione dell’Expo Divinazione, evento anticipatorio del G7 dell’agricoltura. Nonostante il miglioramento rispetto a un 2023 particolarmente critico, la produzione rimane comunque al di sotto della media del quinquennio precedente.

Incremento della produzione e qualità riconosciuta

Le previsioni indicano per il 2024 una produzione di vino pari a 41 milioni di ettolitri, equivalente a un aumento del 7,1% rispetto all’anno scorso. La vendemmia del 2023 era stata colpita da una siccità intensa e da attacchi di peronospora, risultando in uno dei raccolti più esigui degli ultimi 70 anni. Tuttavia, l’attuale raccolto rimane inferiore del 12,8% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Gli esperti sottolineano che nonostante la quantità limitata, la qualità del vino si presenta buona, con diversi picchi di eccellenza a fronte di un andamento climatico imprevedibile.

Il presidente di ISMEA, Livio Proietti, ha evidenziato l’importanza di sviluppare tecnologie e innovazioni per contrastare i cambiamenti climatici, suggerendo che i produttori dovranno essere sempre più preparati e formati. Le nuove pratiche agronomiche si rivelano fondamentali per adattarsi a un contesto di difficoltà e opportunità.

Analisi geografica della vendemmia 2024

L’analisi per aree geografiche mostra una ripresa nel Centro Italia con un incremento del 29,1%, in particolare in Abruzzo, che aveva visto un drastico crollo nel 2023. La produzione al Nord è rimasta sostanzialmente stabile , mentre il Sud ha registrato una crescita del 15,5%. Tra le regioni, il Veneto si conferma leader con 11 milioni di ettolitri, gli stessi del 2023. L’Emilia-Romagna ha visto un incremento del 7% portando la produzione a 7,1 milioni di ettolitri, mentre la Puglia aumenta del 18% con 7 milioni.

Significativi aumenti sono stati registrati in Toscana e Piemonte , nonostante la Sicilia abbia subito una perdita del 16% per via della siccità, risultando in 2,3 milioni di ettolitri. Il Friuli-Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige hanno mantenuto produzioni stabili, rispettivamente di 1,59 milioni e 1,3 milioni di ettolitri.

Le sfide climatiche e la prospettiva futura

L’anno di vendemmia 2024 è stato descritto da Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, come uno dei più complessi per i viticoltori. I cambiamenti climatici hanno impattato l’andamento della raccolta delle varietà, con alcune colpite da rese inferiori, mentre altre hanno mostrato un’irregolarità nella maturazione. Cotarella ha constatato come le competenze degli enologi siano state messe alla prova, richiedendo una gestione attenta nella vite e nella cantina, affinché i vini possano esaltare le caratteristiche peculiari delle uve.

Guardando al futuro, Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini, ha affermato che c’è necessità di un sistema vitivinicolo più flessibile, capace di rispondere a variazioni produttive in contesti avversi. Esempi di misure passate, come l’estirpazione di vigneti, non hanno risolto le problematiche di eccedenze. La strategia deve concentrarsi sull’innovazione e sull’adattamento alle dinamiche di un mercato in evoluzione.

Il settore vitivinicolo italiano si trova a un bivio importante e necessita di investimenti volti a sostenere le aziende desiderose di proseguire l’attività, cercando di rispondere efficacemente ai cambiamenti e alle sfide del mercato.