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Aumento della mobilità sanitaria e razionalizzazione nel sistema sanitario di Pescara

Aumento della mobilità sanitaria e razionalizzazione nel sistema sanitario di Pescara - Bagolinoweb.it

La situazione della sanità a Pescara è caratterizzata da un crescente fenomeno di mobilità intraregionale dei pazienti, che implica trasferimenti sempre più numerosi dalle altre Asl della regione, creando un quadro di difficoltà economiche per la Asl di Pescara. Con costi aggiuntivi sia per il personale che per i farmaci, si prospetta una manovra di razionalizzazione per contenere il deficit, come illustrato dal direttore generale Vero Michitelli, recentemente insediato.

Fenomeno della mobilità intraregionale e le sue conseguenze

La mobilità sanitaria intraregionale a Pescara è diventata un tema centrale per il sistema sanitario. I trasferimenti di pazienti dalle Asl di L’Aquila, Chieti e Teramo non solo rivelano una domanda non soddisfatta di cure, ma caricano anche di costi la Asl pescarese. Il direttore Michitelli ha sottolineato come questa dinamica stia causando un deficit previsto di oltre 25 milioni di euro entro la fine del 2024 se non verranno adottate delle misure correttive.

Sotto la lente di ingrandimento ci sono i costi legati all’assistenza fornita ai pazienti non residenti, che rappresentano una percentuale significativa dei ricoveri e delle prestazioni erogate. Tuttavia, la questione non è solo legata ai bilanci delle singole Asl, ma si inserisce in un contesto più ampio, in cui anche le modalità di ripartizione dei fondi regionali giocano un ruolo cruciale. La Regione Abruzzo, responsabile della suddivisione dei fondi, viene accusata di operare secondo criteri che penalizzano le province più lontane dai centri urbani.

La Asl dell’Aquila e quella di Chieti, ad esempio, hanno fatto notare che sono svantaggiate a causa della loro vastità territoriale e dei costi aggiuntivi richiesti per garantire l’assistenza necessaria nelle aree montane. Questa situazione ha determinato un carico economico insostenibile per la Asl di Pescara, continuamente sopraffatta dalla necessità di soddisfare una domanda crescente senza adeguati supporti economici.

Le misure di razionalizzazione proposte

Con un deficit crescente al quale porre rimedio, Vero Michitelli ha delineato un piano di razionalizzazione che include una serie di manovre da oltre 5 milioni di euro. Queste misure sono progettate per ridurre le spese e ottimizzare l’uso delle risorse, cercando di limitare il deficit a circa 19 milioni di euro entro la fine del prossimo anno. Tra le azioni previste, si menzionano la verifica dell’appropriatezza della prescrizione di farmaci, il monitoraggio della mobilità sanitaria e una razionalizzazione del personale non dipendente.

Un punto cruciale del piano è il controllo sui consumi di farmaci, che si stima costino alla Asl di Pescara circa 4 milioni di euro per i ricoveri legati a pazienti provenienti da altre Asl. Implementare una serie di verifiche periodiche sui farmaci prescritti, specialmente per quanto riguarda gli antibiotici, rappresenta una componente essenziale delle manovre di contenimento.

In aggiunta, è previsto un monitoraggio dettagliato sulla composizione e sull’utilizzo delle risorse umane, con l’intento di ricollocare il personale in base alle reali necessità assistenziali. Michitelli ha previsto che la razionalizzazione del personale non dipendente comporterà un risparmio significativo e porterà all’attivazione di unità di medicina d’urgenza per gestire meglio i flussi di pazienti al Pronto Soccorso.

Critiche e problematiche del sistema

Nonostante le misure annunciate, persistono critiche rilevanti riguardo alla gestione delle risorse e alle scelte politiche che governano il sistema sanitario. Michitelli ha segnalato un disequilibrio nell’offerta di servizi sanitari, evidenziando come il sistema attuale di allocazione dei fondi non possa prevenire il sovraccarico delle strutture. La mancanza di criteri di distribuzione equi la spinge a fare appello a misure più strutturali da adottare a livello regionale.

Il problema di “overcrowding” nei Pronto Soccorso, derivante dall’inadeguata capacità di risposta alle esigenze dei pazienti, rappresenta un ulteriore elemento di criticità. Il fatto che le altre Asl possano avvalersi della mobilità sanitaria per ridurre i propri costi a spese della Asl di Pescara solleva domande sull’etica del sistema e sulla sua sostenibilità nel lungo termine.

Un piano di ristrutturazione solido e ben finanziato è necessario non solo per riparare il deficit a breve termine, ma anche per garantire un futuro efficiente alla sanità della regione. Sarà indispensabile monitorare l’efficacia delle manovre proposte già a partire dai prossimi mesi, in attesa di audizioni e verifiche da parte della Commissione congiunta Bilancio e Salute.