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Aversa: esposto in procura contro il progetto del palasport finanziato dal Pnrr

Aversa: esposto in procura contro il progetto del palasport finanziato dal Pnrr - Bagolinoweb.it

L’ex consigliera comunale Eugenia D’Angelo ha recentemente inoltrato un esposto presso la procura, ponendo l’accento su questioni di legittimità legate a un progetto di costruzione di un palasport nell’area destinata alla fiera settimanale di Aversa. Questo intervento, che prevede un investimento di due milioni di euro finanziati con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , è al centro di un intenso dibattito pubblico. Le preoccupazioni di D’Angelo si concentrano sulla conformità urbanistica dell’area prescelta, classificata come zona “G”, il che implica implicazioni significative per il piano urbanistico della città.

La questione urbanistica dell’area scelta

Il nodo cruciale sollevato da Eugenia D’Angelo riguarda il piano urbanistico del Comune di Aversa, in particolare la classificazione dell’area in cui si intende erigere il nuovo palasport. Secondo la D’Angelo, il terreno è attualmente designato come zona “G”, specificamente destinata a verde pubblico. Questo essenziale vincolo urbanistico implica che, per cambiare la destinazione d’uso e permettere la costruzione del palasport, sarebbe necessaria una variazione urbanistica formale. Senza questa modifica, il progetto rischia di infrangere la normativa vigente, con potenziali conseguenze legali per l’amministrazione comunale.

La ex consigliera ha chiarito che le sue preoccupazioni non si limitano unicamente alla legalità del progetto, ma si estendono anche agli effetti che un simile intervento potrebbe avere sull’ecosistema locale e sul tessuto urbano. Con Aversa già afflitta da problematiche di viabilità e sovraffollamento, la realizzazione del palasport in una zona non adeguatamente preparata potrebbe aggravare ulteriormente questi problemi, mettendo a repentaglio la qualità della vita per gli abitanti della zona.

D’Angelo, attraverso il suo esposto, auspica che le autorità competenti valutino con attenzione tutte le implicazioni prima di procedere con il progetto, suggerendo che un’analisi approfondita potrebbe rivelare alternative più idonee per l’allocazione delle risorse e per lo sviluppo urbano sostenibile.

Le opposizioni al progetto del palasport

La proposta di realizzare un palasport nell’area di Aversa non ha suscitato solamente il dissenso di Eugenia D’Angelo, ma ha anche scatenato critiche da parte di alcuni commercianti attivi nella zona del mercato. Questi ultimi temono che la costruzione di una nuova infrastruttura possa portare a un ulteriore inasprimento delle già esistenti problematiche di traffico e congestione, creando un ambiente sfavorevole per le attività commerciali esistenti.

In aggiunta a queste preoccupazioni, anche il gruppo politico di maggioranza “Aversa Moderata” ha espresso la sua contrarietà al progetto, evidenziando una mancanza di chiarezza sui reali benefici che un palasport potrebbe apportare alla comunità. Questa opposizione non è solo un fatto isolato, ma riflette una più ampia richiesta di trasparenza e responsabilità da parte della cittadinanza. In un contesto in cui molti si interrogano su quali siano le priorità per lo sviluppo della città, le risorse dovrebbero essere investite in progetti che realmente rispondano alle esigenze dei cittadini, piuttosto che alimentare ulteriori criticità infraurbane.

La questione ha generato un vivace dibattito non solo a livello locale ma anche tra gli amministratori e i rappresentanti del governo cittadino, rendendo il dispositivo urbanistico un tema cruciale nei prossimi confronti dipartimentali.

L’analisi dell’assessore all’Urbanistica

In questo contesto complesso e carico di aspettative, spetta a Orlando De Cristofaro, assessore all’Urbanistica del Comune di Aversa, esaminare con scrupolo l’iter procedurale legato al progetto del palasport. La sua figura diventa centrale nel bilanciare le esigenze di sviluppo in ambito sportivo e ricreativo con il rigoroso rispetto delle normative urbanistiche e ambientalistiche.

De Cristofaro dovrà analizzare attentamente non solo la variazione necessaria per la modifica della destinazione d’uso dell’area, ma anche le preoccupazioni espresse sia da D’Angelo sia dai commercianti locali. La sfida consiste nel trovare un equilibrio che permetta di proseguire con i lavori senza compromettere gli standard di vivibilità per i residenti. Un’analisi dettagliata di fattibilità potrebbe rivelarsi cruciale, introducendo eventualmente modifiche al progetto o esplorando soluzioni alternative che rispondano efficacemente a entrambe le esigenze della comunità.

In questo modo, il Comune di Aversa non solo darebbe dimostrazione di un buon governo, ma potrebbe anche prefigurare un modello di sviluppo urbano più inclusivo e sostenibile, che tiene conto delle diverse esigenze e delle sfide attuali. La sicurezza giuridica e il consenso sociale risultano fattori imprescindibili per il successo di questo importante intervento, che, se ben gestito, potrebbe contribuire positivamente alla vita della città.