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Vermiglio: il film di Maura Delpero tra le nomination per l’Oscar per il miglior film internazionale

Vermiglio: il film di Maura Delpero tra le nomination per l’Oscar per il miglior film internazionale - Bagolinoweb.it

Vermiglio, il nuovo film di Maura Delpero, si sta facendo notare nel panorama cinematografico italiano, conquistando consensi e premi. Dopo aver ottenuto il Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia, il film è stato designato dall’Italia per la selezione agli Oscar. Con una narrazione che esplora temi di amore, famiglia e tradizioni, Vermiglio ha colpito la giuria di Venezia e sta cercando di farsi strada nella competizione per il miglior film internazionale. Questo articolo analizza gli elementi chiave che rendono Vermiglio un’opera degna di attenzione, i suoi protagonisti e il contesto in cui opera.

La trama e il contesto storico di Vermiglio

Ambientato nell’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale, Vermiglio racconta la storia di una grande famiglia che vive nel piccolo paesino di Vermiglio. La narrazione segue il ritorno da un lungo periodo di guerra di un figlio soldato, accompagnato da un commilitone siciliano che ha deciso di disertare. Questo ‘corpo estraneo’ introduce una serie di tensioni e conflitti che mettono in discussione le dinamiche familiari e la concezione di “pace” nel contesto storico di un’Europa in guerra.

Delpero ha scelto di utilizzare il dialetto locale, la lingua della Val di Sole, quale elemento fondamentale per conferire autenticità e profondità alla narrazione, rendendo la storia ancor più vicino alla realtà vissuta dalle persone. Questa scelta linguistica offre al pubblico un’esperienza immersiva, in quanto il dialetto non solo arricchisce la recitazione, ma serve anche a sottolineare le tradizioni culturali che caratterizzano la vita nelle comunità montane italiane. La regista, quindi, riesce a mettere in risalto non solo la difficoltà del tempo di guerra, ma anche l’importanza delle relazioni familiari e dei legami culturali che si intrecciano in momenti di crisi.

Riconoscimenti e competizione internazionale

Dopo la sua presentazione alla Mostra di Venezia, Vermiglio è stato accolto con entusiasmo dalla critica, ottenendo il secondo premio, il Leone d’argento – Gran premio della giuria. Questo riconoscimento ha posto il film sotto i riflettori, rendendolo il candidato designato dall’Italia per gli Oscar 2025 come miglior film internazionale. La commissione di selezione ha deciso di includere Vermiglio nella prima shortlist, superando opere di grande rilievo come Parthenope di Paolo Sorrentino e Palazzina Laf di Michele Riondino.

Questa decisione ha sorpreso molti, visto il prestigio di Sorrentino, già vincitore del premio Oscar con La Grande Bellezza. Tuttavia, il Leone d’argento conferisce a Vermiglio una legittimità e una visibilità che potrebbero giocare a suo favore nel percorso verso la selezione finale. Il supporto della distribuzione americana giocherà un ruolo significativo nella corsa verso gli Oscar, poiché le opere degli autori europei spesso beneficiano di una presenza più forte negli Stati Uniti.

Aspetti produttivi e protagonisti del film

Il film è stato realizzato con un budget di 4 milioni di euro, grazie a fondi pubblici e alla collaborazione tra la regista e la neonata società Cinedora, insieme a Rai Cinema e altri produttori. Nonostante le difficoltà legate alle recenti revisioni dei meccanismi di finanziamento per il cinema, Vermiglio ha comunque ricevuto un’ottima distribuzione sul mercato nazionale e internazionale. Dal 19 ottobre, il film è proiettato in sale italiane, inizialmente in 25 cinema, ma a seguito di una richiesta notevole, il numero è salito a 70.

Il cast, composto principalmente da attori non professionisti, presenta figure di spicco come Martina Scrinzi, Tommaso Ragno e Sara Serraiocco. La scelta di utilizzare attori del posto contribuisce ulteriormente a catturare l’essenza della storia e il senso di appartenenza al territorio. La regista, Maura Delpero, definisce la propria opera come un “film d’autore duro e puro”, illustrando l’affetto e la cura con cui ha diretto il progetto. La commistione tra il rigore della narrazione e il calore dei legami familiari rende Vermiglio un’opera densa di significato e potenzialmente idonea a lasciare un’impronta duratura nel panorama cinematografico.

Vermiglio, quindi, non è solo un film da vedere, ma un’opera che invita a riflettere sulla memoria, le tradizioni e i legami che ci uniscono, in un contesto storico che è tanto ricco di contraddizioni quanto reale.